Ernesto Capocci Belmonte (Picinisco, 31 marzo 1798 – Napoli, 6 gennaio 1864) aveva come nome completo Capocci Belmonte, Ernesto-Maria, Vincenzo, Pasquale, Gaetano. Nacque a Picinisco, all’epoca nel territorio di Terra di Lavoro, da Francesco e Marta Zuccari, sorella di Federigo, il direttore della Specola di San Gaudioso. Fu direttore della Specola di Capodimonte tra il 1833-1850 e il 1860-1864.
Si distinse anche come raffinato umanista pubblicando tre opere letterarie: Il Primo Viceré di Napoli, Illustrazioni cosmografiche della Divina Commedia e Relazione del primo viaggio alla Luna fatto da una donna l’anno di grazia 2057 (considerabile come primo romanzo di fantascienza, essendo stato stampato prima dell’uscita del Viaggio sulla Luna di Verne).
Collaborò a molte riviste periodiche sia di taglio specialistico che enciclopedico, come “Correspondance Astronomique” del barone von Zach, “Astronomische Nachrichten”, “Journal de la Société générale des naufrages”, “Memorie della Reale Accademia delle Scienze di Napoli”, “Giornale delle Due Sicilie”, “Giornale enciclopedico di Napoli”, “Annali Civili del Regno delle Due Sicilie” e “Lo Spettatore Campano”. Ebbe anche un’intensa collaborazione con la rivista “Il Progresso”, punto di riferimento degli intellettuali liberali napoletani non in linea con la monarchia assoluta di Ferdinando I.
Nel 1833 fu nominato direttore dell’Osservatorio astronomico di Capodimonte (Na) e nel 1836, si recò a Parigi per studiare le nuove tecnologie utilizzate nella capitale francese e per acquistare nuovi strumenti per l’Osservatorio. Dopo Parigi, Capocci continuò il suo viaggio europeo, toccando Bruxelles e Londra. Tornato a Napoli nel 1839, si dedicò ai lavori scientifici della Specola.
Il prestigio crescente gli valse nel 1840 la nomina a membro della Commissione per l’introduzione del sistema metrico decimale nel Regno delle Due Sicilie, e nel 1845 a membro della Commissione selezionatrice del VII Congresso degli Scienziati. Nel 1850 venne destituito dal suo incarico perché, convinto antiborbonico e sostenitore delle idee liberali, aveva partecipato insieme ai suoi figli ai moti del ’48, divenendo deputato del distretto di Sora. Con l’arrivo di Garibaldi, nel 1860, venne reintegrato ufficialmente come direttore dell’Osservatorio di Napoli.
Solo nel 1861 ebbe la nomina a professore onorario dell’Università di Napoli. Con l’unità d’Italia fu nominato senatore del regno già nel 1861. Oltre a partecipare alle attività di importanti accademie scientifiche, come l’Accademia dei Lincei, dei XL e Pontaniana e la Royal Astronomical Society, ricevette le onorificenze prima di Cavaliere dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro e poi, nel 1863 Cavaliere Ufficiale dello stesso ordine.
Fonti:
- Mauro Gargano, Ernesto Capocci Belmonte, in Polvere di stelle : i beni culturali dell’astronomia italiana. Istituto Nazionale di Astrofisica
https://www.beniculturali.inaf.it/OPAC/astronomi/ernesto-capocci-belmonte - https://it.wikipedia.org/wiki/Ernesto_Capocci_di_Belmonte
Note biografiche a cura di Gianluigi Trivia
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- Illustrazioni cosmografiche della Divina Commedia
L'opera si configura come un dialogo tra un astronomo (l’autore) e un’allieva, Beatrice, che ha il compito di chiedere chiarimenti sulla cosmografia disegnata da Dante, evidenziandone i limiti oggettivi, dovuti alle conoscenze del tempo, alcuni errori, ma anche una visione scientifica matura e consapevole e a volte più conforme alle scoperte dei secoli successivi. - Relazione del primo viaggio alla Luna fatto da una donna l’anno di grazia 2057
Pur non potendo considerarlo il primo racconto di 'protofantascienza', tuttavia questo libretto, ambientato nel 2057, ha elementi di fortissimo interesse, tra i quali il fatto che si tratti già di frequenti viaggi sulla Luna, ma soprattutto perché protagonista narratrice è una donna di indubbie cognizioni scientifiche. Il testo nacque in un’epoca nella quale le donne erano pressoché inesistenti nella comunità scientifica.