Fabrizio Cortesi nacque a Roma l’8 giugno 1879; fece parte di quella generazione di studiosi che, provenienti dalla scuola e dalla guida di valenti maestri (nel suo caso, di Pirotta), diedero impulso a disparate valorizzazioni, acclimatazioni, organizzazioni e diffusioni pratiche nel campo della flora officinale.
Si laureò in scienze naturali nel 1902 con una tesi sperimentale sulle micorrize delle Orchidee.
Entrò nella carriera universitaria nel 1904, dapprima quale conservatore del R. Istituto ed Orto Botanico di Roma, – dove curò la sperimentazione di varietà particolari di papavero da oppio, di digitali, di dature ed altre piante medicinali – poi come assistente (1909) proseguendo e approfondendo le ricerche sulle orchidee, in particolare su quelle dell’Eritrea, ed infine come professore incaricato dell’insegnamento della Botanica farmaceutica (1910), incarico rinnovatogli sino a tutto il 1936.
In seguito a concorso, fu poi nominato dapprima professore straordinario, poi ordinario di Botanica (1940) alla R. Università di Perugia, presso la quale fu apprezzato docente sino agli ultimi suoi giorni.
A lato della carriera universitaria, le cariche di ordine erboristico furono principalmente quelle di membro e segretario relatore della Commissione consultiva per le piante medicinali, aromatiche ed estrattive istituita dalla Federazione Pro Montibus (1915-1927) – che seguì fin dai primi passi – e quella (dal 1946) di membro della Commissione consultiva per le Piante medicinali presso il Ministero d’Agricoltura. Era Membro dell’Istituto dell’Africa Italiana, dell’Accademia medica di Perugia, dell’Accademia di Storia dell’arte sanitaria di Roma, esperto erborista per la Prov. di Perugia, medaglia vermeil al merito erboristico del Ministero d’Agricoltura (1937), premio Volta dell’Accademia d’Italia.
Fu avversario fiero e ironico della legge Acerbo sull’erboristeria approvata il 6 gennaio 1931.
Fu, anche, uno dei primi e più assidui illustratori della flora aromatico-medicinale delle allora colonie italiane in Africa. Dopo la prima guerra mondiale, fu propugnatore della necessità dell’approvvigionamento di droghe esotiche, che potevano agevolmente raccogliersi o prodursi nei territori delle colonie italiane sul mediterraneo; portò avanti questo punto di vista attraverso lavori che furono utilissimi, poi, per la valorizzazione di queste produzioni anche dopo il termine del periodo coloniale.
Oltre a numerosi speciali lavori di botanica sistematica sulla flora italiana, africana (Eritrea e Ruwenzori), asiatica (Karakorum) sono numerose le sue pubblicazioni scientifiche e propagandistiche sulle piante medicinali, la loro utilizzazione e coltivazione.
Morì a Roma il 29 giugno 1949.
Pubblicazioni di interesse erboristico
- Botanica Farmaceutica – Torino – Utet – 1910.
- Lezioni di botanica farmaceutica – Roma – 1920.
- Codice delle piante medicinali (in collabor. con A. Valenti ed E. Carlinfanti) – Parte prima – Roma – Pro Montibus – 1929.
- Il problema della produzione delle piante medicinali in Italia – 2 parti – Roma – 1916.
- Relazione sulla distribuzione in Italia allo stato spontaneo di alcune piante medicinali – 2 parti – Roma – 1916.
- Istruzioni pratiche per la raccolta, la preparazione e la conservazione delle piante medicinali e loro parti – Pro Montibus – Roma – 1916.
- La crisi delle piante medicinali in conseguenza della guerra e le nostre Colonie africane – 3 parti – Roma – 1919.
- L’henna (in collaborazione con G. Tommasi) – Roma – 1916.
- Le piante da profumi e da aromi e le nostre Colonie africane – Roma – Ist. Colon. Italiano – 1919.
- Memoria sulle droghe e piante medicinali e sulle gommoresine – Roma – 1918.
- Comitato Naz. per le piante medicinali aromatiche ed estrattive in Italia e Colonie – Relazione generale dei lavori compiuti dal 1915 al 1919 – Roma – 1921.
- Il problema delle piante medicinali in Italia – Quel che si è fatto – Ciò che resta a fare – Roma – 1925.
- Sull’acclimatazione di alcune piante medicinali americane nel R. Orto Botanico di Roma – Roma – 1925.
- Quali piante medicinali possano coltivarsi in Italia – Relaz. al Ministero Agr. – Roma – 1929.
- Piante che guariscono e piante che uccidono – Roma – «L’officina» – 1932.
- Piante medicinali ed aromatiche della Sardegna – Sassari – 1932.
- Per la protezione della flora alpina (in collaboraz. con G. Rovesti) – Milano – 1932.
- Norme generali per la raccolta, preparazione e conservazione delle piante medicinali – Roma – 1932.
- Censimento delle piante medicinali della flora spontanea italiana di cui occorre disciplinare la raccolta – Rel. al Minist. Agric. – Roma – 1929.
- Il luppolo – s. d.
- Manuale dell’erboristeria sarda – Sassari – 1933.
- Per un istituto scientifico italiano di fitoterapia – s. d.
- Stazioni sperimentali per le piante officinali in Austria e in Ungheria – Roma – Accademia d’Italia – 1935.
- Piante officinali della medicina popolare delle Colonie Italiane d’Africa e paesi limitrofi – Roma – Ministero Colonie – 1936.
- Contributo alla storia dell’erboristeria italiana – s. d.
- Piante tintorie italiane – s. d.
- Piante medicinali ed aromatiche della Tripolitania – Roma – 1926.
- Ricerche sperimentali sulle piante officinali – s. d.
- Problemi di botanica farmaceutica e farmacognosia – s. d.
- Trattato di botanica – Ed. Macrì – Città di Castello – s. d.
- Piante officinali delle provincie di Roma e Littoria – Roma – 1937.
- Lezioni di Botanica generale – Perugia – 1939.
- Lezioni di Botanica sistematica – Perugia – 1940.
- Piante medicinali coltivate – Genova – 1947.
Fonti:
- P. Rovesti. Fabrizio Cortesi, in «Rivista Italiana essenze profumi piante officinali olii vegetali saponi». Anno XXXI n. 11, 15 novembre 1949. Milano.
- G. Rodio, Rievocazione, Fabrizio Cortesi. 1949, in Boll. d. Ist. bot. d. univ. di Catania, I (1954)
- Treccani
http://www.treccani.it/enciclopedia/fabrizio-cortesi_(Dizionario-Biografico)
Note biografiche a cura di Paolo Alberti
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- La crisi delle piante medicinali in conseguenza della guerra e le nostre colonie africane
Un compendio – di cui questo e-book è solo una parte – che al di là dell’ottica di sfruttamento coloniale che lo permea, è tuttavia un utile sommario, empirico – come era ancora quasi necessariamente all’epoca – ma interessante di piante medicinali in Libia spontanee e coltivate. - Piante medicinali coltivate
Pubblicato nel 1942, il testo risente in parte delle “necessità” autarchiche dell’epoca. Ma nettamente prevale lo spirito di scienziato e ricercatore del Cortesi che produce quindi un testo sistematico sulle principali piante medicinali e officinali che sono o potrebbero essere coltivate in Italia con profitto.