Francesco CuccaFrancesco Cucca nacque a Nuoro il 25 gennaio 1882, da Salvatore e Caterina Zunnui. Il padre morì quando Francesco era bambino ed egli dovette guadagnarsi da vivere, per un breve periodo, come servo-pastore. Con alcuni parenti di Fonni si trasferì al loro paese.

Nel 1896, probabilmente indotto a questo passo dallo zio Raffaele, si trasferì a Iglesias, per lavorare dapprima come garzone di cantina e poi come minatore, e vi rimase fino al 1902. In questo periodo si accostò da autodidatta allo studio della letteratura, leggendo alla sera praticamente qualunque cosa gli capitasse tra le mani.

Maturò in politica un orientamento socialista e anarchico che rimarrà sua caratteristica per l’intera vita.

La svolta determinante avvenne nel 1902 quando, in seguito all’assunzione presso la ditta Lumbroso, importatrice di legname, con sede a Livorno, dovette trasferirsi in Tunisia dove rimase per 37 anni fino al 1939. Si occupò sempre di commercio di legname, inizialmente per conto della ditta Lumbroso e poi in proprio.

Imparò perfettamente l’arabo e visse seguendo i modi di vita dei popoli presso i quali si trovava, pur mantenendo saldi i vincoli con l’Europa, con la sua terra, la Sardegna, l’Italia e la Francia. Per lavoro viveva spesso in foresta.

Si sposò con una ragazza conosciuta durante una gita nell’Ores, ma il matrimonio fu di breve durata.

Nel 1919 era stato per un breve periodo in Sardegna in occasione delle elezioni politiche, nelle quali aveva sostenuto la candidatura dell’amico Paolo Orano.

Fino agli inizi degli anni trenta gli affari andavano piuttosto bene, ma poi la crisi economica gli portò grosse difficoltà finanziarie e nel 1939 fu costretto a tornare in Italia.

Si stabilì a Roma, ma senza riuscire in un primo momento a trovare occupazione. Grazie all’aiuto della sorella di Paolo Orano potè fare l’interprete, il traduttore, l’insegnante di lingue straniere. Ebbe anche un incarico, sembra molto mal retribuito, come consulente tecnico presso il ministero dell’Industria. Si trasferì poi a Napoli dove visse gli ultimi anni con incarico di ispettore dell’ENAL, che mantenne fino alla morte.

Ebbe nel 1946 un primo attacco cardiaco e il 7 maggio 1947 morì colpito da trombosi.

Nel 2005 sono state pubblicate le lettere ad Attilio Deffenu, insegnante, due volte deputato e caduto nella grande guerra. Le lettere ad Attilio Deffenu possono essere scaricate da questo indirizzo: http://www.sardegnadigitallibrary.it/documenti/17_59_20080605155357.pdf.

Tra le opere edite ricordiamo I Racconti del Gorbino (otto novelle) (1909) e Galoppate nell’Islam. Postumo il romanzo Muni Rosa del Suf. Numerosi sono gli inediti dei quali si ha notizia ma che sono probabilmente irrimediabilmente dispersi e di cui rimane qualche frammento.

La documentazione relativa al periodo della permanenza in Africa di Cucca trova testimonianza nell’epistolario riportato alla luce da Dino Manca, studioso che si è dedicato a riproporre l’opera di Cucca, ristampando tra l’altro il volume di poesie Veglie beduine, pubblicato la prima volta nel 1912 con prefazione di Magali Boisnard. Dino Manca avverte che le notizie sulla vita di Cucca sono molto lacunose e quelle che ha raccolto lui provengono in gran parte da un inedito del prof. Gavino Pau. Il carteggio con numerosi personaggi all’epoca molto noti possono tuttavia costituire il filo conduttore per ricostruire la sua esistenza.

Oltre a quello, che è il più importante, con Deffenu, ebbe corrispondenze con Sebastiano Satta, Lipparini, Puccini, de Gubernatis, Paolo Orano, Grazia Deledda; inoltre fu in corrispondenza con gli esponenti del movimento socialista e anarchico dell’epoca: Luigi Fabbri, Pietro Gori, Ettore Sottovia, Niccolò Converti. Fu amico della poetessa Magali Boisnard, del rivoluzionario Paul Vigne d’Octon, del pittore Gadan e del direttore della rivista anticolonialista «Les Annales Africanes», Mallebay.

Fonti:

  1. Giuseppe Marci: Presentazione, inGaloppate nell’Islam. Sassari, 1993.
  2. G. Marilotti: L’Italia e il Nord Africa: l’emigrazione sarda in Tunisia, 1848-1914. Roma 2006.
  3. Dino Manca: Presentazione a Veglie Beduine, “L’autore e l’opera”, Quartu S. Elena, 1993.

Note biografiche a cura di Paolo Alberti

Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)

  • Galoppate nell'Islam
    Racconto di viaggi con 13 tappe nel nord Africa, con descrizioni dei paesaggi naturali, delle persone incontrate, dei rapidi ma intensi amori. Descrizioni sempre filtrate dai sentimenti del viaggiatore-narratore, dal meditato e sentito confronto con le tradizioni della terra natale, la Sardegna, che emerge dal ricordo dell’adolescenza.
  • Magali Boisnard-Nesgma. La musa d'Algeria
    Magali Boisnard (1882-1945), poetessa, scrittrice e conferenziera, nacque in Provenza ma si trasferì da bambina in Algeria, dove i genitori avevano attività di silvicoltura. Parlava correntemente l’arabo e fu molto interessata alla cultura islamica.
  • Veglie beduine
    Quarantatre componimenti poetici pubblicati la prima volta nel 1912. Avrebbe dovuto intitolarsi Canti d'Oltremare, ma poiché pochi mesi prima era stato pubblicato Canzoni della guerra d'oltremare di D'Annunzio, i “Canti” di Cucca divennero “Veglie” e “d’oltremare” si trasformò in “beduine”.
 
autore:
Francesco Cucca
ordinamento:
Cucca, Francesco
elenco:
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