“La Storia di Pietro Leopoldo è una delle opere minori di Gino Capponi, scrittore e uomo politico, uno dei principali esponenti del cattolicesimo liberale in Toscana nella prima metà dell’ottocento. Fu iniziata probabilmente intorno al 1823, e mai terminata dall’autore. Fu pubblicata postuma nel 1877. Ne restano il primo capitolo (che analizza in modo sintetico le origini e le caratteristiche delle monarchie assolute d’Europa) e pochi altri frammenti. L’interesse per Pietro Leopoldo (il cui governo nella Toscana del settecento fu uno dei più significativi esempi di dispotismo illuminato) si può ricollegare all’atteggiamento riformatore di Capponi e degli altri liberali toscani con cui era in contatto.”
Dall’incipit del libro:
Nella storia de’ principi, fu raro e bellissimo esempio d’animo retto e di volontà sincera ed operosa, quello che dimostrò al tempo de’ padri nostri Pietro Leopoldo I granduca di Toscana. Quindi è che scrivere di lui e del suo governo mi parve fatica non disutile, come documento per comporre la gran contesa in cui si travaglia questa età nostra, tra le paure del principato e le ambizioni del popolo. Dirò di Leopoldo ciò ch’ei fece e ciò ch’ei volle e non potè fare; le poche colpe sue, le molte del secolo, ancora restìo a intendere il retto e l’utile, e ad accoglierlo.
E se l’esempio ch’ei diede al mondo con quel suo benefico modo di governo è in oggi meno ricordato, se le istituzioni sembrano imperfette, le innovazioni scarse, e troppo lento il progresso della civiltà a confronto degli ansiosi desiderii di questo nostro secolo, io voglio trarre argomento della importanza de’ fatti che ora m’accingo a scrivere, da quegli avvenimenti stessi i quali ne scolorarono la memoria. Imperocchè la rivoluzione che sopravvenne ricuoprì tutto, e mostrando quanto si potesse in fatto di politica, allargò smisuratamente le speranze degli uomini, volgendo in dispregio anche ogni migliore istituzione de’ tempi addietro, come rozzi e manchevoli ritrovati di secoli troppo disuguali a questo nostro.

