Apparso per la prima volta sulla rivista «L’Eroica» nel numero 169-170 del 1932, dedicato a Cicogna.
Dall’incipit del libro:
Fin che si trattò di prender quota tutto andò bene; ma appena l’apparecchio ebbe messo il muso in giù, un’angoscia indicibile gli salì dai visceri su fino alle tempie. Strinse i denti, sbarrò gli occhi, s’abbrancò convulsamente al legno del sedile; si curvò tutto in avanti, o meglio tentò di farlo; ché non gli riusciva quasi di muoversi, benché contraesse chi sa quali muscoli con tutte le sue forze. Sentì che non sarebbe riuscito a tirare il fiato mai più; stava per urlare: ma il pilota si era già voltato a guardare e rideva: le ali guizzarono al sole, mentre la macchina riprendeva la linea di volo; e tutto finì.

