Per rispettare la volontà dell’autore in questo archivio è presente anche “Il parlamento“, che nell’edizione del 1901 venne collocato, come parte integrante, dopo “Rime e ritmi”. Scritto nel settimo centenario della battaglia di Legnano, “Il parlamento” doveva far parte di un poemetto che voleva celebrare quel momento della storia italiana, e che si sarebbe dovuto sviluppare in tre parti (“Il parlamento”, “La battaglia” e “La fuga dell’imperatore”). Carducci non riuscì mai a terminare il poemetto, benché vi avesse lavorato a più riprese fino agli ultimi anni della sua vita.
Dall’incipit del libro:
ALLA SIGNORINA MARIA A.
O Piccola Maria,
Di versi a te che importa?
Esce la poesia,
O piccola Maria,
Quando malinconia
Batte del cor la porta.
O piccola Maria,
Di versi a te che importa?

