Dall’incipit del libro
Giacchè vi compiacete, o Donne care,
Di qualche mia galante novelletta,
Istantemente vi voglio pregare
Che avanti a tutte voi mi si permetta
Una protesta pubblica di fare,
Che bramo sia da tutt’intesa, e letta
E intendo, e dico, e vo’ che vaglia al paro
D’un rogito di pubblico notaro.
Molti vi son che senza mio permesso
Sparser le mie novelle, e v’han cangiato
Ordine, e senso, e versi, e strofe, e sesso.
Mi fan dir ciò che non ho mai pensato.
Che appena omai mi vi conosco io stesso;
Tanto m’han contraffatto e sfigurato;
Qua non v’è connession, là un verso è zoppo,
E dove manca e dove v’è di troppo.


