Giovanni CauGiovanni Cau nacque a Cagliari nel 1892. Si laureò in scienze naturali nel 1920, si trasferì quindi a Firenze per iniziare la carriera di insegnante presso l’istituto dei padri Scolopi. Iniziò anche una attività di scrittore di opere scientifiche divulgative, tra le quali troviamo una monografia su Alessandro Volta e una su Antonio Pacinotti. Fu anche curatore di testi scolastici sempre in ambito scientifico come i corsi di aritmetica e algebra per i ginnasi e di chimica e mineralogia per licei e istituti magistrali.

Nel 1928 si sposò con Helga Elmqvist, una pittrice svedese attiva anche nell’opera di traduzione di racconti da lingue nordiche; Helga conosceva sette lingue. Risiedeva a Firenze con la sorella Idina. Era figlia dello scultore Hugo Elmqvist e dell’artista Erna Wichmann. Insieme alla sorella si era specializzata in una tecnica artistica detta del “ricamo in punta di forbice” che le valse la possibilità di esporre alla mostra degli illustratori e decoratori del libro nel 1922.

La collaborazione con la moglie indusse Cau a interessarsi con entusiasmo alla cultura tradizionale del folklore scandinavo e lo portò a scrivere alcuni testi caratterizzati da stile narrativo originale e peculiare, arricchiti e impreziositi dalle pregevoli illustrazioni della moglie pittrice. Il primo di questi testi vide la luce nel 1927 con il titolo La fonte di Narciso. Del 1929 è invece I Troll al quale fecero seguito nello stesso anno Micione – fiaba in versi per bambini – e nel 1939 Storie di terre, di acque, di fuochi ristampato poi nel 1954. Di Micione fu preparata, in occasione della mostra del gennaio 2009 curata da Enzo Gradassi “L’ingiustizia assoluta. Memoria di un progetto di vita e della sua distruzione. Gebbia di Civitella in Val di Chiana 1944”, una apposita riproduzione sfogliabile dai visitatori. Fu illustrato da Carlo Nicco il volume I Vichinghi: gli antichi eroi del Nord: principi e principesse, guerrieri e santi, draghi e rune, troll ed elfe del Nord del 1944 e ristampato anche nel 1952 e nel 1967.

Tutta questa attività letteraria nel solco della tradizione scandinava avvenne proseguendo tuttavia l’attività di divulgatore scientifico con articoli su vari giornali, ma anche pubblicando articoli di attualità e costume. Fu anche traduttore e curatore di un’antologia di poesia contemporanea polacca. Insieme alla moglie Helga tradusse L’improvvisatore di Hans Christian Andersen nel 1931, Il libro delle fiabe di Ludwig Bechstein, pubblicato nel 1932 e ristampato nel 1938, e I piccoli figli della montagna di Laura Fitinghoff, traduzione che apparve postuma nel 1951.

Giovanni ed Helga, per sfuggire ai bombardamenti e alle conseguenze più pesanti della guerra si trasferirono nella loro tenuta di campagna a Civitella, in provincia di Arezzo. Ma anche in questa residenza ci furono problemi legati forse all’attività di interprete di Helga che lei svolgeva per entrambe le parti in guerra, sia per i partigiani, cosa che la rendeva sospetta ai tedeschi, che per i tedeschi il che insospettiva le formazioni della resistenza. Durante la loro permanenza a Civitella, tre soldati tedeschi furono uccisi, e per rappresaglia, il 29 giugno 1944, furono uccisi 244 civili, tra cui Helga Elmqvist-Cau e Giovanni Cau, su ordine del capitano Heinz Barz della Divisione Hermann Göring. Il rastrellamento fu eseguito oltre a Civitella, nelle frazioni di Cornia, san Pancrazio e Gebbia e in quest’ultima frazione abitavano Helga e Giovanni. Nel marzo 1950 i corpi dei coniugi Cau furono ritrovati in un fosso presso Monte San Savino dagli operai della Fornace Focardi impegnati in scavi per la produzione di mattoni. Secondo la ricostruzione della procura militare di La Spezia i corpi furono occultati in quanto Helga era cittadina svedese e avrebbe dovuto essere lasciata fuori da ogni rappresaglia in base agli accordi fra Germania e Svezia. Il capitano Barz fece imprigionare dapprima i coniugi a Villa Carletti, presso Monte San Savino e fece occultare i corpi dopo la fucilazione al fine di non compromettere la propria carriera una volta compreso di aver commesso un ulteriore abuso nell’ambito del crimine di guerra che costò la vita a 244 persone inermi. Helga e Giovanni avevano tre figli che credettero, fino al ritrovamento dei corpi, che i genitori fossero stati deportati in Germania.

Nel 1993 alcuni brani di La fonte di Narciso sono stati ristampati dalle edizioni Condaghes di Cagliari con il titolo Jazz Band. Lo scorso anno Angelino Mereu ha ristampato nella rivista “Sardus Paper” l’articolo Carattere del popolo sardo pubblicato originariamente nel 1936 sul mensile “Scena Illustrata”. La strage di Civitella è stata ricordata anche in occasione del 25 aprile 2024, con l’intervento anche del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e di Nina, figlia di Giovanni ed Helga.

Fonti:

Note biografiche a cura di Paolo Alberti

Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)

  • I troll
    Fiabe nordiche per piccoli e grandi
    La penna di Cau, il quale non si limita alla trascrizione del racconto orale, e i disegni della moglie Helga Helmqvist conducono chi legge in veri e propri “luoghi da favola”, nei quali il mistero del mondo fiabesco, affascinante ma spesso crudele, si stempera nelle lunghe notti crepuscolari della Lapponia.
 
autore:
Giovanni Cau
ordinamento:
Cau, Giovanni
elenco:
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