Giulio Camillo detto Delminio (Portogruaro, 1480 – Milano, 15 maggio 1544) è stato un umanista e filosofo italiano. Letterato, erudito e insegnante, è famoso per il suo trattato sull’imitazione nell’arte e per il vagheggiato progetto utopistico del Teatro della Memoria o Teatro della Sapienza, edificio ligneo costruito secondo il modello vitruviano in cui avrebbe dovuto essere archiviato, tramite un sistema di associazioni mnemoniche per immagini, tutto lo scibile umano, precursore delle moderne enciclopedie.
Nato attorno al 1480 (altre fonti attestano 1484), è possibile che il suo nome di battesimo fosse, in realtà, Bernardino, mentre Giulio Camillo sarebbe uno pseudonimo di sapore latineggiante, adottato secondo il costume degli umanisti dell’epoca.
Studiò presso l’Università di Padova e si dedicò quindi all’insegnamento di eloquenza e logica. Nel 1508 fondò con altri, a Pordenone, l’Accademia Liviana; trasferitosi a Venezia, conobbe tra gli altri Pietro Bembo, Pietro Aretino e Tiziano, e strinse amicizia con Erasmo da Rotterdam, che lo ricorda nella sua opera Ciceronianus, attribuendogli eccellenti doti di oratore.
Nel 1515 si trova a Udine, quale “maestro d’umanità”. Qui tenta di ottenere “l’officio di Cancelliere della Comunità”.
Dedicatosi allo studio della lingua ebraica e delle lingue orientali, della cabala, del pitagorismo e della filosofia neoplatonica, nel 1519, in occasione di un viaggio a Roma, ebbe probabilmente occasione di confrontarsi con il cardinale Egidio da Viterbo, uno dei massimi cabalisti cristiani.
Note biografiche tratte e riassunte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Giulio_Camillo_Delminio