Giuseppe Aurelio CostanzoGiuseppe Aurelio Costanzo nacque a Melilli nel 1841 e morì a Roma nel 1913.

Studiò a Siracusa dall’età di 10 anni, e si entusiasmò per i temi risorgimentali, prendendo parte ai tumulti antiborbonici del 1860. Proseguì gli studi nel 1861 all’università di Napoli, dove conobbe molti filosofi e letterati tra cui Dall’Ongaro e Dumas padre: questi ultimi gli assegnarono diverse recensioni per l’Indipendente, in modo da consentirgli di guadagnare qualcosa. Interruppe gli studi per il servizio militare nel 1864, che spense i suoi entusiasmi garibaldini e fece subentrare in lui una profonda delusione verso l’Italia post-unitaria.

Nel 1867, finito il servizio militare, riprese gli studi; nonostante la buona accoglienza dei suoi Versi, decise di dedicarsi all’insegnamento, insegnando a Cosenza, Napoli e infine a Roma, dove nel 1880 ottenne dal ministro De Sanctis la cattedra di letteratura italiana all’Istituto Superiore di Magistero, di cui divenne Direttore nel 1890. Morì circondato dagli affetti famigliari nel 1913.

Mentre nelle prime poesie brillano temi risorgimentali, le liriche composte fra ‘61 e ‘72 sottolineano la delusione per una Italia unita sì, ma burocratica e faccendiera, con toni di anticlericalismo, e simpatia per gli emarginati. La lettura della Bohème di Murger influenza decisamente il poemetto Gli eroi della soffitta. Politicamente si dichiara progressista, ma in realtà si trova a disagio davanti alle prospettive dei movimenti operai.

Le poesie della maturità ci comunicano la sua avversione individualistica alla massificazione sociale, e le sue proteste a vantaggio dei diseredati si risolvono in un riformismo interclassista. Accanto a ciò i temi anticlericali si stemperano in favore di uno spiritualismo, in cui la sfiducia nel progresso scientifico risulta in una delega alla Provvidenza.

Opere:

  • Versi, Napoli 1869;
  • Nuovi versi, ibid. 1873;
  • Un’anima, ibid. 1874 (poi Milano 1894 e 1899);
  • I ribelli (commedia in prosa), Napoli 1875;
  • Berengario II (dramma in versi), ibid. 1876;
  • Gli eroi della soffitta, Roma 1880 (più volte ristampato);
  • Versi, ibid. 1882;
  • Funeralia, ibid. 1884;
  • Minuzzoli, ibid. 1885;
  • Canti editi e inediti, ibid. 1892;
  • Fosforescenze, Messina 1903;
  • Dante, Torino-Roma 1903;
  • L’essere, in “Nuova Antologia”, 16 febbr. 1903, p. 737-742.

Una raccolta definitiva delle Poesie fu intrapresa per l’editore Garroni di Roma: ne uscirono in tutto sei volumi tra il 1909 e il 1910 (Le ricordanze, Juvenilia, Funeralia, Un’anima, Gli eroi della soffitta, Il meriggio).

Molte sue opere comparvero inoltre in antologie dei poeti minori dell’Ottocento; i saggi furono raccolti in Bricciche letterarie, Catania 1904, mentre comparvero separatamente i saggi Il fine più proprio della Divina Commedia, Roma 1909, e le Idee sulla lirica, Foligno 1911.

Fonte principale:

Note biografiche a cura di Gabriella Dodero

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  • Marzo
    6. centenario del Vespro siciliano. Canto
    Per Costanzo, il mese di Marzo è il simbolo della ribellione, della lotta, ma anche delle emozioni forti, dei continui contrasti, a differenza degli altri mesi che hanno una precisa caratterizzazione.
 
autore:
Giuseppe Aurelio Costanzo
ordinamento:
Costanzo, Giuseppe Aurelio
elenco:
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