Dall’incipit del libro:
Non era di legno, con la testa di porcellana e i capelli di seta; era di carne e di ossa e aveva nove anni. La sua mamma la chiamava così per vezzo, e perchè veramente quella bambina faceva per lei le funzioni di puppattola e nient’altro.
Bianca, con le guance paffutelle e rosee, con capelli biondissimi e grandi occhi azzurri, Lidia sembrava fatta a posta per servire da giocattolo a una mamma vanitosa e orgogliosa come la signora Bellotti.
Il babbo era troppo occupato in cento affari lucrosi da badare a quel che faceva sua moglie per viziare la figliuola.
La vedeva a colezione, a desinare, nei momenti di parata, vestita bizzarramente, addestrata a rispondere, a fare inchini, a distribuire baci, e se ne compiaceva anche lui.



