Morris de Camp Crawford, americano, nacque nel 1882.
Fu studioso attento della storia e dello sviluppo dell’industria tessile; diede vita al giornale quotidiano «Woman’s Wear» dedicato all’industria della moda.
Nel 1916, dopo aver interpretato le vicende belliche come spunto per rivendicare l’indipendenza del settore settore tessile e della moda americana dall’Europa, si fece promotore dello sviluppo del design americano insieme a Henry W. Kent del Metropolitan Museum of Art, Albert Blum della United Piece Dye Works, il Dr. Clark Wissler dell’American Museum of Natural History organizzando mostre, conferenze nell’ambito della campagna “Designed in America” che si estese fino al 1922 coinvolgendo centinaia di artisti e produttori e sfociando in una nuova scuola artistica per disegni su seta basati su antichi manufatti conservati nei musei. Da anni infatti Crawford era studioso autodidatta dei tessuti delle antiche popolazioni delle Ande e queste sue conoscenze furono il marchio distintivo della campagna “Designed in America”.
Due pubblicazioni del 1915 e del 1916 erano state il primo sbocco di questi studi: Peruvian Textiles e Peruvian Fabrics. Un articolo del 1918 comparso su «American Silk Journal», Styling a Silk Line, premeva perché gli artisti studiassero le potenzialità offerte al design dalle collezioni dei musei. Non era in realtà un’idea del tutto nuova ma l’originalità consiste soprattutto nel sottolineare le possibilità aperte per il design dall’arte etnografica.
Queste idee e iniziative trovarono ottimo riscontro nel sostegno dell’American Museum of Natural History e si concretizzarono nell’utilizzo di fonti peruviane nella produzione di sete da parte delle più importanti industrie tessili americane. Il Museo aveva persino attrezzato un locale di studio dedicato ai designer di tessuti e moda americani.
Crawford condusse una infaticabile campagna mediatica a sostegno del loro lavoro con oltre duecento articoli sia per «Woman’s Wear» che per altre riviste, sempre improntati alla valorizzazione delle arti tessili del sud e centro America e in particolare, come già detto, dei tessuti peruviani. Non mancò tuttavia di ampliare i suoi interessi anche in direzione dell’arte dei nativi nordamericani e delle popolazioni asiatiche, in particolare i Koryac e quelle abitanti lungo il bacino del fiume Amur.
La campagna “Designed in America” e i concorsi promossi durante questa non eclissarono certo l’inventiva proveniente dall’Europa, dove i designer si ispiravano già all’arte etnografia africana e asiatica. Lo stesso Crawford, una volta terminate le esigenze che gli erano state ispirate dallo scoppio della prima guerra mondiale, lo ammise nel suo libro The ways of Fashion.
Lo stimolo esercitato dall’attività di Crawford portò molti artisti ad esplorare nuove strade nell’estetica del design. Negli anni venti e trenta questa attività si indirizzò con ancor maggior vigore alla valorizzazione delle collezioni del Museo di Brooklyn contribuendo in maniera determinante alla nascita e allo sviluppo del laboratorio di progettazione al suo interno.
Rimase impegnato nel settore del design tessile americano fino alla morte, avvenuta nel 1949.
Fonti:
- Lauren D. Whitley, Morris De Camp Crawford and the “Designed in America” Campaign, 1916-1922. Museum of fine art, Boston, 1922.
Vedi: https://digitalcommons.unl.edu/tsaconf/215/.
Note biografiche a cura di Paolo Alberti
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- Storia della civiltà
Esposizione e idee non particolarmente originali o nuove, ma comunque un punto di vista interessante sulle civiltà del mondo. La necessità ha portato l'uomo del neolitico a essere il primo inventore e ad adattarsi all’ambiente in maniera da poter dapprima sopravvivere e poi percorrere la storia segnandola con le sue invenzioni, dettate non solo dal bisogno ma anche dal desiderio.