Thomas Carlyle nacque a Ecclefechan, in Scozia, il 4 dicembre 1795, da Giacomo e Margherita Aitken. Il padre era uomo privo di cultura, retto da profonda rigidità morale di stampo calvinistico e provvisto di eloquenza quanto meno particolare. Thomas descrive il padre dicendo “mente sana, non mai travagliata dal dubbio, quieta e soddisfatta dell’antica soluzione del problema dell’universo”. La modesta rendita della fattoria consentiva appena di mantenere la famiglia in condizioni economiche piuttosto ristrette.
Avviato agli studi teologici per intraprendere la carriera sacerdotale, li interruppe nel 1817 in seguito a sofferta crisi, ed iniziò a guadagnarsi da vivere come istitutore privato ad Edimburgo. Successe quindi all’amico Irving come assistente alla cattedra di matematica prima ad Annan e poi a Kirkaldy dove rimase fino al 1818.
Allargò presto la sua attività collaborando a riviste e come traduttore dal tedesco. Dal 1820 al 1823 lavorò per la Edinburgh-encyclopediaedita da Sir David Brewster, con sedici articoli. È del 1824 la sua traduzione diNoviziato di Wilhelm Meisterdi Goethe, e del 1825 la pubblicazione di Life of Friedrich Schiller, apparsa a puntate sul «London-Magazine» tra il 1823 e il 1824. Ancora nel 1824 tradusse la Geometriadel Legendre, corredandola di un saggio originale sulle proporzioni, e fu questo forse uno dei suoi lavori più redditizi economicamente. La sua predisposizione per le scienze matematiche è testimoniata pure dalla sua candidatura, anche in anni successivi, a cattedre universitarie di astronomia.
Con Goethe iniziava l’anno successivo una intensa e interessante corrispondenza epistolare.
Nel 1826 si sposò con Jane Baillie Welsh, donna di grande cultura e notevole personalità, e con lei si traferì, nel 1828, nel tranquillo cottage di Craigenputtoch. La figura della moglie è tratteggiata dal Nencioni in uno dei suoi «Medaglioni» e da scritti di Chiarini apparsi su «Nuova antologia», dove il Chiarini, appunto, sfata la leggenda del Carlyle come tiranno egoista e crudele di una dolce vittima rassegnata, rivalutando in pieno l’influenza che la moglie ebbe su di lui.
Fu in questo cottage di Craigenputtoch che Carlyle scrisse il suo primo testo davvero importante, il Sartor Resartus, che fu pubblicato dapprima a puntate sulla rivista «Fraser» tra il 1833 e il 1834, non trovando alcun editore interessato, e in volume nel 1936 in America grazie all’interessamento di Emerson (che aveva incontrato la prima volta nel 1833 e con cui aveva stretto una solida e duratura amicizia), con prefazione di Everett. La prima edizione inglese del Sartor Resartusè invece del 1838.
Quest’opera corona un periodo di lavoro indefesso costellato di saggi (Segni del tempo,Caratteristiche– che dapprima indignò Mills che dovette però poi ricredersi – gli studi sul Richter, sul Burns, sulle condizioni della letteratura tedesca).
È noto che il secondo libro del Sartor Resartussia un’autobiografia neppure troppo velata. Il villaggio di Entepfuhl è in realtà Ecclefechan e le impressioni e fantasie del piccolo Diogene Teufelsdrökh sono quelle dello stesso autore. Parlando della propria educazione Diogene non se ne lamenta, pur definendola troppo rigida e severa. “Se mancava il discernimento, le intenzioni erano buone… L’obbedienza è il dovere universale e l’universale destino: chi a essa non sa piegare dovrà spezzarsi. Non è mai troppo tardi per imparare che il voglioin questo mondo è nulla a paragone del devo…”
Nel 1834 Thomas e la moglie si trasferirono nel quartiere londinese di Chelsea attratti da una più intensa vita intellettuale, nonostante le difficoltà economiche che la vita cittadina non mancava di accentuare. È qui a Londra che scrisse The French Revolution, la prima delle sue grandi opere storiche dove prende corpo la denuncia del liberalismo e la sua convinzione della necessità di una società fortemente organizzata e governata da una aristocrazia dello spirito. Il manoscritto del primo volume fu affidato a Mill e per inavvertenza distrutto. Il Mill, racconta la moglie Jane Welsh, era così desolato che fu lo stesso Carlyle a doverlo consolare. Mill a stento riuscì a far accettare all’amico un parziale risarcimento di cento sterline. Nel settembre del 1835 tuttavia il primo volume era finalmente terminato.
Nella stessa ottica storica di French Revolutionsi inquadrano Heroes and Hero-Worshipdel 1841, e Oliver Cromwell’s Letters and Speechsdel 1845. Quest’opera era nata inizialmente, su indicazione di Mill che dirigeva la «Westminster Review», per essere pubblicata appunto sulla rivista. Ma allontanatosi il Mill per ragioni di salute, il sostituto Robertson invitò Carlyle a sospendere il lavoro dato che aveva già altro materiale da pubblicare sull’argomento. Questo fatto spinse l’autore ad ampliare il tema e a farne un’opera solida e organica. Nello stesso anno pubblicò La vita di Sterling,giovane amico e discepolo deceduto l’anno precedente.
L’affermarsi come scrittore e il conseguente dissiparsi delle ristrettezze economiche lo agevolarono nella trasformazione della sua abitazione in prestigioso cenacolo intellettuale della letteratura inglese, frequentato da Charles Dickens, Browning, Tennyson, Arnold, Stuart Mill.
La sua definitiva affermazione come scrittore di storia avvenne con la pubblicazione (sei volumi tra il 1858 e 1865) di History of Frederick the great, la cui stesura era stata preceduta da due viaggi in Germania nel 1852 e nel 1858 che gli permisero di studiare luoghi e documenti. In quest’opera prevale l’ammirazione dell’autore per il sovrano prussiano e per le sue doti che garantivano la coesione morale e sociale del suo stato.
Nel 1866 morì sua moglie e nello stesso anno l’università di Edimburgo gli conferiva la carica di Lord Rector per succedere a Gladstone. La morte della moglie avvenne proprio mentre lui, che si era recato a Glasgow per pronunciare il discorso inaugurale, sulla via del ritorno si era trattenuto a Scotbrig a causa di un infortunio a un piede. Decise quindi di appartarsi per qualche tempo e si recò a Mentone dove scrisse tra il 1866 e il 1867 le Reminiscences, che furono pubblicate, postume, solo nel 1881, particolarmente dedicate alla memoria della moglie.
Le sue ultime opere storiche furonoEarly Kings of Norwaye The Portrait of John Knoxentrambe del 1875 e dettate alla nipote Mary Aitken essendoglisi affievolite le forze; in questi scritti si denota ormai una certa stanchezza stilistica.
Nel 1877 scrisse Shooting Niagarache, con le lettere al «Times» dopo Sedan, e a proposito della guerra russo-turca, sono i suoi ultimi scritti politici.
Morì il 4 febbraio 1881 e venne sepolto, secondo il suo desiderio, nel villaggio natio.
Inquadrato dalla critica come oppositore del capitalismo e dell’industrialismo, attraverso la critica serrata dell’Utilitarismo e del “laissez faire”, da posizioni per così dire “di destra”, la perdita di interesse per questo pensatore è soprattutto legata al tentativo nazista di utilizzare il suo pensiero come uno dei supporti ideologici delle teorie razziali. La critica soprattutto nordamericana lo ha però ultimamente rivalutato, soprattutto per le straordinarie qualità stilistiche, mettendo in rilievo, ad esempio, la risonanza tra il capolavoro di Melville, Moby Dicke il Sartor Resartus.
Fonti:
- E.R. Bentley, A century of Hero-Worship, Boston 1957.
- G. Chiarini, Il matrimonio di due grandi anime, «Nuova antologia» 1889.
- J. Nichol, Thomas Carlyle, London 1892.
- Pezzé Pascolato, Tommaso Carlyle, in Gli Eroi, Firenze, 1933.
Note biografiche a cura di Paolo Alberti.
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- La Rivoluzione Francese
Volume primo
L'opera segna la svolta decisiva del pensiero del suo autore in direzione storico politica, con la convinzione, che in lui prendeva sempre più consistenza, di essere interprete di un messaggio mistico e profetico per la propria epoca devastata dal liberalismo irreligioso. - La Rivoluzione Francese
Volume secondo
Il secondo tomo di quest’opera si snoda dal trasferimento della famiglia reale alla residenza parigina delle Tuileries, il 6 ottobre 1789, fino alla presa, da parte delle forze più radicali della rivoluzione, delle Tuileries. - La Rivoluzione Francese
Volume terzo
Gli eventi che portano alla decapitazione di Luigi XVI aprono questo terzo volume che si sofferma poi sull’uccisione di Marat ad opera di Carlotta Corday e sull’esecuzione di quest’ultima.