Wilkie CollinsWilkie William Collins nacque l’8 gennaio 1824 a St Marylebone nel Middlesex, che dal 1965 fa parte della “grande Londra”. Era il maggiore dei due figli del pittore William John Thomas Collins e di sua moglie, Harriet, figlia del capitano Alexander Geddes di Alderbury, vicino a Salisbury. Era di origini miste irlandesi, scozzesi e inglesi, ma visse tutta la sua vita a Londra o nelle vicinanze; da adulto sempre nel distretto di Marylebone. Fu battezzato William Wilkie, da suo padre e dal suo padrino, il pittore Sir David Wilkie, ma lasciò cadere il suo primo nome dopo l’infanzia. La sua preferenza non convenzionale per essere chiamato Wilkie, piuttosto che Collins o Mr Collins, dai suoi amici era tipico della sua antipatia per la formalità.

Wilkie Collins nacque con una evidente protuberanza sul lato destro della fronte, la testa e le spalle erano sproporzionatamente grandi rispetto al corpo, e mani e piedi erano molto piccoli. Era miope, goffo e poco robusto ma trascorse l’infanzia in buona salute.

Da bambino Collins conobbe i poeti Coleridge e Wordsworth, così come molti dei pittori dell’epoca. La sua infanzia fu felice, tuttavia si ribellò precocemente al cristianesimo evangelico imposto dai suoi genitori, in particolare da suo padre. Ammirava suo padre per la dedizione che dedicava alla sua arte ma non amava il suo snobismo e la sua convenzionalità. Era devoto alla sua vivace madre che, secondo lui, aveva risvegliato per la prima volta il suo interesse per la letteratura, ed era protettivo nei confronti del gracile fratellino minore che divenne il pittore Charles Allston Collins.

Dal 1826 al 1830 la famiglia visse in Hampstead. Nel 1830 si trasferì a Bayswater, dove Collins si ricordò in seguito di aver assistito, nel 1832, alle manifestazioni di massa ad Hyde Park a favore del primo “Reform Bill” che condussero allo storico “Reform act” appunto del 1832. Fu educato inizialmente da sua madre, che aveva lavorato come istitutrice prima del matrimonio. Dal gennaio 1835 al luglio 1836 frequentò una scuola diurna, la Maida Hill Academy.

La sua istruzione fu interrotta quando William Collins portò la famiglia in Francia e in Italia dal settembre 1836 all’agosto 1838. In seguito scrisse di aver appreso in Italia «tra i paesaggi, le immagini e le persone più di quanto avessi mai imparato a scuola». Raccontò anche, in conversazioni con Charles Dickens e altri, di essersi innamorato, all’età di dodici anni a Roma, di una donna sposata e di averla sedotta.

Al ritorno a Londra, la famiglia si trasferì a St John’s Wood, e Collins frequentò un collegio al 39 di Highbury Place, gestito dal reverendo Henry Cole. Si adattò poco a questa situazione e gli insegnanti lo rimproveravano spesso per la sua pigrizia e disattenzione. Ma fu in questa scuola che scoprì per la prima volta le proprie capacità narrative, che usava per neutralizzare le intemperanze del bullo del dormitorio.

Sebbene Collins mostrasse una qualche attitudine per la pittura e avesse esposto un proprio lavoro alla mostra estiva della Royal Academy del 1849, le sue doti erano meno evidenti rispetto a quelle del fratello e in effetti a quell’età non mostrava particolare inclinazione per nessuna professione. Il suo primo impiego fu presso gli uffici di un commerciante di tè, Edward Antrobus, impiego che mantenne dal 1841 al 1846. Annoiato dal suo lavoro, quasi distrattamente provava a scrivere qualcosa durante l’orario d’ufficio. Il suo primo breve racconto, The Last Stage Coachman fu pubblicato su “The Illuminated Magazine” di Douglas Jerrold. Scrisse un romanzo molto modesto e rimasto inedito durante la vita dello scrittore, Iolani, ambientato in una Tahiti antecedente alla sua scoperta da parte degli europei. Nel 1845 iniziò a scrivere un romanzo storico, Antonina, ambientato nell’antica Roma. Suo padre, considerata la determinazione del giovane a scrivere, gli permise di lasciare lo studio di Antrobus e di iscriversi al Lincoln’s Inn. Nel 1852, completati gli studi in legge, si iscrisse all’albo professionale degli avvocati ma non esercitò mai la professione legale; tuttavia il suo legame con il mondo processuale si trova riflesso nella sua narrativa.

I suoi primi viaggi in Francia – Parigi era una delle sue città preferite – rafforzò l’antipatia per la vita borghese inglese sviluppando fra l’altro il gusto per la cucina francese e per abiti vistosi e anticonformisti. Il suo odio per le formalità si concretizzava anche con il rifiuto dell’abito da sera ed era noto, anche in età avanzata, per comparire agli impegni serali in un abito di tweed, con una camicia a righe rosa o blu e una cravatta rossa.

Quando William Collins morì nel 1847, lasciando vedova e figli in condizioni economiche moderatamente agiate, Collins sospese il lavoro su Antonina per scrivere una biografia di suo padre, Memoirs of the Life of William Collins, in 2 volumi; fu il suo primo libro pubblicato, nel 1848. In famiglia c’era un’atmosfera più rilassata. Harriet Collins consentiva in casa cene informali con gli amici dei suoi figli in cui era consentito fumare. Le rappresentazioni amatoriali di opere teatrali di Oliver Goldsmith e Richard Brinsley Sheridan venivano messe in scena in salotto. Collins tradusse anche un’opera teatrale francese, A Court Duel, che fu rappresentata durante uno spettacolo di beneficenza dai fratelli Collins e dai loro amici il 26 febbraio 1850. Due giorni dopo Antonina fu pubblicata con ottime recensioni. Il suo successo fu il fattore decisivo nella determinazione di Collins a proseguire e intensificare la propria carriera di scrittore, anche se quello fu il suo unico romanzo storico.

Nell’estate del 1850 scrisse un vivace libro di viaggio, Rambles beyond Railways (pubblicato l’anno successivo), basato su un viaggio che aveva compiuto a piedi attraverso la Cornovaglia insieme ad un amico, Henry Brandling, che si occupò delle illustrazioni. Nel 1851 Collins incontrò Dickens, quando fu reclutato come attore in una delle produzioni amatoriali di Dickens stesso; doveva rivelarsi una delle relazioni più importanti della sua vita. Dickens prese il giovane scrittore sotto la sua protezione e dal 1853 Collins divenne un collaboratore regolare dei periodici di Dickens – riviste ad ampia circolazione ed estremamente innovative per l’epoca – “Household Words” e “All the Year Round”, oltre a lavorare per altre riviste, in particolare “Bentley’s Miscellany” e “The Leader”. Collins e Dickens divennero anche intimi amici; Dickens trovava stimolante il modo di affrontare la vita di Collins e il suo disprezzo per le convenzioni. Il rapporto tra i due divenne intenso tanto da suscitare la gelosia dell’amico e biografo di Dickens John Forster, ma fu di grande vantaggio per Collins, specialmente nei suoi primi anni come scrittore professionista, anche se Dickens talvolta era preoccupato del rifiuto delle convenzioni da parte di Collins. Ma Collins aveva anche molti altri amici. Tramite la sua collaborazione con “The Leader” conobbe G.H. Lewes e George Eliot: era anche vicino a John Everett Millais, che illustrò la sua novella Mr Wray’s Cash Box (1852), e al pittore William Holman Hunt. Anni dopo strinse anche amicizia con lo scrittore e drammaturgo Charles Reade. Tuttavia i consigli e l’incoraggiamento di Dickens furono per lui fondamentali. Dickens fu il primo a riconoscere l’originalità di Basil (1852), il primo romanzo di Collins ambientato nel mondo contemporaneo, che ebbe recensioni ostili a causa della descrizione di ossessioni sessuali narrate senza reticenze.

Il successivo romanzo di Collins, Hide and Seek (1854), fu dedicato a Dickens ed è il più dickensiano dei suoi romanzi. Nei primi capitoli attinge moltissimo dalle proprie esperienze infantili e adolescenziali. L’eroina del romanzo è non udente, e questa è la prima esplorazione nel lavoro di Collins degli effetti dell’handicap fisico sulla percezione e sul carattere. Questo tema, insieme agli stati alterati di coscienza causati dal disturbo mentale, divenne una sua preoccupazione per tutta la vita e un segno distintivo della sua narrativa. Il romanzo fu accolto con entusiasmo dalla critica, che lo trovò molto più accettabile di Basil.

Nell’estate del 1853 vi furono le prime avvisaglie della grave malattia che avrebbe perseguitato Collins per il resto della vita. Ma a ottobre stava già abbastanza bene da potersi unire a Dickens e al pittore Augustus Egg per un lungo viaggio in Svizzera e in Italia; troviamo la descrizione di questo viaggio negli epistolari sia di Dickens che di Collins e non mancano dettagli divertentissimi.

Dickens iniziò a trattare Collins sempre meno come discepolo e sempre più come collaboratore. Trascorrevano gran parte del loro tempo libero insieme, vagando di notte nelle zone “meno rispettabili” di Londra e Parigi, alla ricerca di materiale e spunti per i loro romanzi e per l’attività giornalistica. Il fascino che subiva Collins per il palcoscenico, incoraggiato dalla sua collaborazione con la compagnia di recitazione amatoriale di Dickens, lo portò a scrivere la sua prima opera teatrale, The Lighthouse (1855), che fu più volte rappresentata alla Tavistock House, la casa di Dickens, e per la quale produsse professionalmente la rappresentazione, con grande successo, all’Olympic Theatre nel 1857. Il libro successivo di Collins, After Dark (1856), una raccolta di suoi racconti, consolidò il successo di Hide and Seek.

Collins trascorse sei settimane a Parigi nella primavera del 1856, vivendo accanto a Dickens e alla sua famiglia. Ma il suo soggiorno fu turbato da un grave attacco di “gotta reumatoide”, che continuò ad affliggerlo per il resto della vita. Eppure riuscì a completare il suo romanzo breve A Rogue’s life pubblicato a puntate su “Household Words” nel 1856 (e in volume nel 1879), e ad elaborare la trama del suo romanzo successivo The Dead Secret (1857). Con Dickens visitò anche i teatri e le sale da musica e scoprì su una bancarella dei volumi su resoconti di processi francesi che fornirono le idee della trama di The Woman in White che è infatti basato su un noto fatto di cronaca nera francese realmente avvenuto.

Al suo ritorno a Londra, Collins prese alloggio vicino a Fitzroy Square, poiché sua madre stava per cambiare casa. Scrisse un veemente articolo per “Household Words” sulla sgradevolezza della sua padrona nei confronti delle sue cameriere. La condizione degli svantaggiati e degli emarginati, in particolare se donne, divenne un tema portante della sua scrittura. Fu probabilmente in questo periodo che incontrò Caroline Elizabeth Graves, nata Compton (1829-1895), con la quale avrebbe convissuto a partire dal gennaio 1859. La signora Graves (conosciuta come Carrie), vedova con una giovane figlia, Harriet, gestiva un negozio in una strada vicina. Caroline Graves venne poi considerata la figura ispiratrice per il personaggio femminile principale di The Woman in White, il romanzo più noto di Collins. Tuttavia, non ci sono riscontri in merito a quanto racconta John Guille Millais nella biografia di suo padre (1899), che Collins, suo fratello e Millais incontrarono una donna vestita di bianco e fuori di sé che Collins successivamente avrebbe salvato da chi la teneva prigioniera in una villa nel bosco di St John. Il passato di Caroline Graves era perfettamente rispettabile, anche se faceva di tutto per nascondere le sue umili origini.

Nel settembre 1856 Collins divenne collaboratore regolare di “Household Words” e il numero di natale di quell’anno ospitò la prima puntata di The Dead Secret. Quando apparve l’edizione in volume, il critico Edmund Yates scrisse un articolo su “The Train” sulla narrativa di Collins, sostenendo che fosse superata solo da quella di Dickens, Thackeray e Charlotte Brontë.

L’obbiettivo di Collins di avere successo in ambito teatrale era ancora ben chiaro nella sua mente e nel 1857 scrisse The Frozen Deep (stampato privatamente sempre nel 1857), la sua opera teatrale più nota: una sua rappresentazione fu tenuta quell’anno dalla compagnia amatoriale di Dickens con grande successo. Ebbe poi tre repliche nella Free Trade Hall di Manchester, dove le parti femminili vennero interpretate da attrici professioniste. Fu in questa occasione che Dickens, nel ruolo del protagonista, incontrò e si innamorò di una di loro, la diciottenne Ellen Ternan. Il successo dello spettacolo indusse Collins a proseguire la sperimentazione nell’ambito del teatro drammatico con The Red Vial, che ebbe una rappresentazione professionale nel 1858. Il pubblico lo trovò assurdo e fu tolto dalla programmazione dopo una sola serata. Collins tornò quindi al giornalismo e alla collaborazione con “Household Words”.

La collaborazione tra Collins e Dickens divenne meno continuativa nel 1858, poiché entrambi erano alle prese con le proprie vicende personali. Dickens si separò da sua moglie; Collins dovette cambiare due volte casa in quell’anno consolidando la sua convivenza con Caroline Graves. Non si sposarono mai ma vissero insieme, con una interruzione di circa due anni, fino alla morte di Collins il quale considerò Harriet come una figlia adottiva per la quale si assunse la completa responsabilità paterna. Tuttavia, sebbene non nascondesse la sua situazione sentimentale, era ancora un uomo del suo tempo. Non rese mai partecipe Caroline Graves della sua vita sociale, e sebbene la donna fosse conosciuta nella cerchia dei suoi amici maschi, non fu mai presentata alle loro mogli né introdotta nelle loro case dove Collins si recava in visita “da scapolo”.

Un’ulteriore raccolta di racconti, The Queen of Hearts (1859), precedette il più grande successo di Collins, The Woman in White (1860). Iniziò la pubblicazione a puntate su “All the Year Round” nel novembre 1859, e a Natale era diventato l’argomento principale delle conversazioni londinesi portando a Collins fama e guadagno. Si trasferì – sempre con Caroline Graves – in una nuova abitazione in Harley Street, spendendo una cifra considerevole per lavori di ristrutturazione. Intensificò anche la propria vita di relazione e i cibi più ricchi e i vini pregiati contribuirono a peggiorare le sue condizione di salute.

Il suo successo raggiunse l’apice nel decennio 1860/70 quando furono pubblicati i suoi quattro romanzi più noti: dopo The Woman in White, No Name (1862), Armadale (1866) e The Moonstone (1868). Fu coniato dalla critica il termine “sensation novel”, e Collins fu visto come l’ideatore e l’iniziatore di questo genere che divenne popolarissimo. The Moonstone – che sarà presto pubblicato nell’ambito del progetto Manuzio – fu indicato da T.S. Eliot come «il primo, il più lungo e il migliore dei romanzi polizieschi inglesi».

Il matrimonio di suo fratello, Charles Collins – che aveva nel frattempo abbandonato la carriera di pittore per seguire le orme del fratello in quella letteraria –, con la figlia di Dickens, Kate, nel 1860, aumentò il distacco di Dickens da Collins. Dickens disapprovava questo matrimonio e anche la relazione “aperta” di Collins con Caroline Graves.

Collins era adesso finanziariamente più solido ma sempre più malato; si dimise dalla redazione di “All the Year Round” per concentrarsi sulla stesura di No Name. Mentre stava cercando di finire il romanzo, fu colpito dallo sviluppo di nuovi sintomi, in aggiunta a quelli familiari conseguenti alla gotta reumatoide, sintomi indotti dall’uso del laudano prescritto dal suo medico per lenire i dolori della sua malattia. Nonostante i ripetuti tentativi falliti di fare a meno del laudano, era ormai dipendente da dosi sempre crescenti assumendo verso il termine della sua vita dosi di oppiacei molto alte che avrebbero ucciso chiunque non fosse assuefatto a quel tipo di droga.

Collins ricevette un compenso record di 5000 sterline dall’editore George Smith per la pubblicazione di Armadale. Tuttavia la pubblicazione a puntate su “Cornhill Magazine” subì forti ritardi rispetto alle previsioni a causa della gravità crescente della sua malattia. Con Caroline Graves, durante la progettazione e la stesura del libro, si recò alle città termali di Aix-la-Chapelle e Wildbad e trascorse l’inverno del 1863-4 a Roma, dove festeggiò il suo quarantesimo compleanno. Sebbene invecchiato prematuramente e logorato sul piano fisico, non rinunciava alle sue abitudini anticonformiste: scrisse a sua madre di non avere ancora «abitudini regolari, nessun pregiudizio rispettabile… nessuna delle malinconiche sobrietà del sentimento… che si suppone essere caratteristiche del medioevo».

Una vacanza in barca a vela nel Norfolk nel luglio 1864 potè rafforzare il suo punto di vista contrario alle convenzioni borghesi; fu probabilmente allora che Collins incontrò Martha Rudd, la figlia di un pastore del Norfolk che allora lavorava come domestica nella zona di Great Yarmouth e che sarebbe diventata la madre dei suoi tre figli. Tuttavia, non vi è alcuna prova della loro relazione fino al 1868.

Nel 1867 Collins e Caroline Graves si trasferirono al numero 90 di Gloucester Place, dove vissero per oltre vent’anni. Nello stesso anno Collins divenne temporaneamente editore di “All the Year Round”, mentre Dickens era negli Stati Uniti, e scrisse, in collaborazione con lui, No Thoroughfare (stampato privatamente nel 1867), che fu il suo primo successo commerciale nel campo teatrale. The Moonstone fu secondo solo a The Woman in White in quanto a popolarità vendite e successo. Rimane un classico del genere “detective story”; molte sue caratteristiche furono più volte mutuate da scrittori successivi come come Arthur Conan Doyle, Agatha Christie e Dorothy L. Sayers. Durante la stesura del romanzo Collins affrontò forti attacchi della sua malattia e sua madre, malata dall’inizio del 1868, morì in marzo. Collins definì la sua morte «l’afflizione più amara della sua vita.» Stava così male che non potè partecipare al funerale della madre, e per la prima volta dettò una parte del romanzo ad Harriet Graves, che in seguito sarebbe diventata la sua amanuense regolare. La sua sofferenza, e gli effetti del laudano con il quale la alleviava si riflettono nelle esperienze del personaggio di Ezra Jennings in The Moonstone.

Anche la vita personale di Collins era in subbuglio. Probabilmente come reazione alla sua relazione con Martha Rudd, Caroline Graves sposò Joseph Clow, il figlio di un viticoltore di undici anni più giovane di lei, nell’ottobre 1868. Dickens credeva che questo matrimonio fosse la conseguenza del suo estremo tentativo fallito di imporre il matrimonio a Collins. Collins presenziò al matrimonio e Harriet Graves continuò a vivere con lui, assumendosi la gestione della famiglia. Martha Rudd, sotto il nome della signora Martha Dawson, si era stabilita in un’abitazione a pochi passi dalla casa di Collins, il quale adottava il nome di William Dawson ogni volta che la visitava o soggiornava con lei in una abitazione nel Kent. La loro prima figlia, Marian, nacque il 4 luglio 1869, la seconda, Constance Harriet, il 14 maggio 1871. Il loro unico maschio, William Charles Collins Dawson, nacque il giorno di Natale del 1874. Nonostante l’impegno di Collins nei confronti di Martha, Caroline Graves ruppe il suo matrimonio con Clow riprendendo il suo nome di battesimo dopo circa due anni e tornando a vivere con Collins. La sua rinuncia a sposare una delle due donne era probabilmente dovuta al suo senso di responsabilità verso entrambe. Collins non aveva mai smesso di trattare Harriet Graves come i suoi stessi figli. È improbabile che Caroline e Martha si siano mai incontrate, ma i figli di Martha andavano spesso a stare a Gloucester Place e con Collins e Caroline Graves a Ramsgate.

Durante gli anni ’70 dell’Ottocento, i tentativi di Collins di affermarsi come drammaturgo incontrarono un crescente successo. Una trasposizione teatrale di The Woman in White fu messa in scena nel 1871; si diede quindi a tradurre in opere teatrali le trame di romanzi che nella sua mente aveva pensato per il teatro fin dall’inizio: Man and Wife (1870), nel quale attacca le normative di legge sulla istituzione matrimoniale e il culto dell’atletismo, fu concepito per la prima volta come un’opera teatrale e messo in scena con grande successo nel 1873. Poor Miss Finch (1872) non fu trasposto in opera teatrale ma il successivo The New Magdalen (1873), un appello a simpatizzare per le “donne cadute”, ebbe successo sia come romanzo che come opera teatrale. Seguirono le trasposizioni teatrali di Armadale (con il titolo Miss Gwilt) e The Moonstone nel 1876 e nel 1877. Molti degli amici che si fece negli ultimi vent’anni della sua vita erano legati al teatro. Collins lo fu in parte a causa del suo interesse per il palcoscenico e del tentativo di mantenere il favore del pubblico, ma anche perché spinto dalla necessità di ottenere più soldi per mantenere le sue due famiglie. I lavori narrativi successivi, pur sfruttando ai fini del successo la sua notorietà, non raggiunsero più la qualità e i livelli di quelli degli anni ’60.

Nel 1873 Collins accettò un invito a visitare gli Stati Uniti e il Canada dando lettura delle sue opere. Fu il suo unico viaggio in America. Degli americani apprezzò i comportamenti meno formali e si fece diversi nuovi amici. Ma la sua salute era sempre più precaria e il continuo viaggiare lo stancava enormemente. Abbreviò quindi la sua visita realizzando solo circa 2500 sterline da questo “tour”, molto meno di quanto Dickens avesse realizzato con le sue letture pubbliche americane nel 1867.

The Low and the Lady (1875) fu il primo dei romanzi di Collins ad essere pubblicato da Chatto e Windus, che in seguito divennero i suoi principali editori pubblicando anche raccolte dei suoi romanzi. Collins aveva sempre desiderato che le sue opere fossero accessibili ai lettori di tutte le classi e di ogni reddito, e Chatto e Windus accettarono di pubblicare tredici dei suoi primi titoli in edizioni economiche. Dopo la sua morte, le edizioni Chatto e Windus continuarono con questa politica editoriale, pubblicando sia edizioni di lusso che edizioni popolari delle opere di Collins.

The Two Destinies (1876) The Haunted Hotel (1879), The Fallen Leaves (1879) e Jezebel’s Daughter (1880) furono i suoi romanzi del quinquennio 1875-1880; l’ultimo è una versione narrativa della sua fallita opera teatrale The Red Vial.

Nel 1881 Collins nominò A.P. Watt come proprio agente letterario, manlevandosi quindi da tutti gli aspetti commerciali inerenti la sua attività. La sua ultima opera teatrale, Rank e Riches, realizzata nel 1881, fu un disastroso fallimento e per i restanti otto anni della sua vita si limitò a scrivere romanzi e racconti, producendo The Black Robe (1881), Heart and Science (1883), I Say No (1884), The Evil Genius (1886), The Guilty River (1886), Little Novels (1887), una raccolta di racconti brevi, e The Legacy of Cain (1889).

La salute nel frattempo continuava a peggiorare. Oltre alla sua cronica artrite e gotta reumatoide, iniziò a soffrire di angina, che gli provocava intensi dolori. Ma si sentiva ancora profondamente coinvolto nel suo lavoro. La stesura del romanzo contro la vivisezione Heart and Scienze lo teneva in tale stato di tensione che andò avanti per settimane senza soste.

Nel 1884 fu membro fondatore della Società degli Autori e questo va inquadrato nella sua costante attività per migliorare le condizioni dei diritti d’autore a favore degli scrittori.

Nel 1888 Collins si trasferì al numero 82 di Wimpole Street. Ormai era un invalido, e sebbene continuasse a vedere i suoi amici più stretti, divenne una specie di recluso, in contrasto con la sua precedente vita sociale; nel luglio partecipò a un pranzo della Società degli Autori, “terribilmente paralizzato”, come fu osservato nel suo necrologio, “ma di buon umore, e ansioso che gli fossero indicate le celebrità che erano emerse dai suoi tempi”. Sei mesi dopo sopravvisse a un incidente quando venne sbalzato fuori – in seguito ad uno scontro – dalla carrozza su cui si trovava. Nel giugno 1889 ebbe un ictus e, temendo di non poter sopravvivere tanto da completare il suo ultimo romanzo, Blind Love (1890), si premurò che questo fosse portato a termine da Walter Besant. Il malanno decisivo che lo condusse a morte fu un attacco di bronchite, il 23 settembre 1889, nella sua casa di Wimpole Street. Al suo funerale assistette Caroline Graves ma non Martha Dawson e i suoi figli, ed è Caroline Graves che condivide la sua tomba nel cimitero di Kensal Green a Londra, dove fu sepolto il 27 settembre.

La popolarità dell’opera di Collins, fatta eccezione per i suoi due romanzi più famosi, The Woman in White e The Moonstone, diminuì molto dopo la sua morte fino all’ultimo quarto del ventesimo secolo ma è stata recentemente rinverdita. Alla fine del XX secolo tutta la sua narrativa, ad eccezione del suo primo romanzo, Antonina, era disponibile in libreria, per la maggior parte in edizioni economiche. Numerosi gli adattamenti televisivi dei suoi romanzi più noti. L’oblio editoriale è invece sceso sulla quasi totalità delle opere teatrali. Anche la critica rivaluta oggi il lavoro di Collins: molti dei suoi romanzi sono apparsi in edizioni critiche e numerosi sono gli studi sul suo lavoro visto come oggetto di seria indagine critica. In Italia particolarmente attiva nella riproposizione delle sue opere è la casa editrice Fazi.

Fonti:

  • C. Peters, The King of Inventors: a life of Wilkie Collins. Princeton Legacy Library 1992.
  • C. Peters, Voce Collins, Wilkie, in: Brian Harrison & H. C. G. Matthew – Oxford Dictionary of National Biography – Volume 12 Clegg-Const. Oxford University Press, 2004.
  • V.M. Clarke, The secret life of Wilkie Collins. Allison & Busby, London, 1989.
  • K. Robinson, Wilkie Collins. A Biography. London, 1951.

Note biografiche a cura di Paolo Alberti

Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)

  • Accanto al fuoco
    Racconti
    Il volume contiene tre racconti di Wilkie Collins ed, in chiusura, uno di Dinah Maria Craik. L’atmosfera è quella di storie intime, interne alle famiglie: storie di matrimoni traditi, di perdite dolorose, di misteri da svelare. Su tutto prevale la spinta al riscatto e alla forza di reagire.
  • Il diamante indiano
    Romanzo
    In questo, che è generalmente considerato il primo romanzo poliziesco in lingua inglese, Collins propone con straordinaria abilità situazioni, personaggi e un innovativo modello narrativo. L’autore è l’artefice, con questo romanzo, dell’avvio del percorso che va dal “romanzo poliziesco arcaico” al moderno “giallo”, pur conservando ancora tracce del romanzo-feuilleton popolare.
  • I due destini
    Collins, attento ai fenomeni di costume di rilevanza sociale, costruì questo romanzo attorno al tema delle “anime gemelle” capaci di tenersi in contatto, in momenti di emozionalità estrema, tramite il “corpo astrale”.
  • Il manoscritto
    Il racconto sottolinea l’attenzione che Collins riservava alla condizione della donna e alle restrizioni che era costretta a subire dalle consuetudini e dalle tradizioni patriarcali ma persino da una legislazione matrimoniale estremamente penalizzante.
  • Marito e moglie
    Romanzo
    Nel romanzo, indubbiamente avvincente, l’autore affronta questioni sociali. In particolare attacca le leggi sul matrimonio sia irlandesi che scozzesi, sostenenendo anche la necessità di una legislazione che tuteli la proprietà della donna sposata.
  • La nuova Maddalena
    Romanzo
    L’autore, che già aveva affrontato nei suoi scritti temi di denuncia dell’ipocrisia borghese, apre questo avvincente romanzo nella Parigi del 1871, all’indomani del bombardamento prussiano. La storia è il ritratto di una vittima femminile che lotta contro un’ingiusta esclusione sociale e contemporaneamente contro i suoi stessi istinti egoistici.
 
autore:
Wilkie Collins
ordinamento:
Collins, Wilkie
elenco:
C