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Laterza
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Il testo è presente in formato testo sul sito “Il bolero di ravel“. Si ringrazia il responsabile del sito, Gianni Ferracuti che ne ha Concesso l’utilizzo.

Dall’incipit del libro:

Vogliono, eccellente signore, i nostri sapienti maestri che non sia la piú bella cosa che la congregazione di molti buoni popoli adunati insieme per bene publico e utile particolare l’uno dell’altro. E questa pare che fosse la prima cosa che accettasse il mondo, del viver tutti gli uomini uniti insieme; e da questa unione son venute a crescere, le cittá e le terre, mirabili: poi, secondo Platone, furon trovate le republiche, e le formiche ne furono inventrici; e le compresero gli uomini per veder sempre quegli animali andare di pari, travagliarsi equalmente, provedere tanto l’una quanto l’altra e aver comune ogni cosa. Veramente egli è bello effetto, di questi animali, che cosí parimente si aiutino, s’amino e si governino: piacessi a Dio che fosse tanta sollecitudine negli uomini ad imparar la virtú, come è quella di sí fatti animali in provedere alla loro vita, ché forse gli oziosi non viverebbon del sudor di chi s’affatica né si pascerebbono gl’ignoranti con il pane della ricchezza.

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titolo:
I marmi
titolo per ordinamento:
marmi (I)
autore:
opera di riferimento:
"I marmi", di Anton Francesco Doni; a cura di Ezio Chiòrboli; Scrittori d'Italia, nr 106; Edizioni Laterza; Bari, 1928
cura:
Ezio Chiòrboli
licenza:

data pubblicazione:
2 dicembre 2006
opera elenco:
M
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Il bolero di ravel, http://www.ilbolerodiravel.org
pubblicazione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it
Alberto Barberi, collaborare@liberliber.it
revisione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it