Il Concerto per violoncello in Si minore, op. 104, b. 191 di Antonín Dvořák è uno dei concerti per violoncello più suonati e registrati. Fu l’ultimo dei concerti di Dvořák, e fu composto nel 1894-1895 per un suo amico, il violoncellista Hanuš Wihan, ma eseguito per la prima volta dal violoncellista inglese Leo Stern. È largamente riconosciuto come uno dei più grandi capolavori di Dvořák, in cui si uniscono gli elementi “americani” delle sue composizioni, ritrovabili anche nella Sinfonia Dal Nuovo Mondo, e la matrice classica europea originaria delle sue composizioni.
Hanuš Wihan, più di tutti, aveva chiesto un concerto per violoncello da molto tempo, ma Dvořák aveva sempre rifiutato, ritenendo che il violoncello fosse uno strumento perfetto da suonare in un’orchestra o in un complesso cameristico, ma non così buono come strumento solista.
Dvořák, finalmente, scrisse il concerto mentre era a New York per la sua terza nomina di direttore del Conservatorio nazionale. Nel 1894 uno degli insegnanti del conservatorio, Victor Herbert, anch’egli un compositore, completò il suo Concerto per Violoncello n. 2 in Mi minore, op. 30, e lo eseguì in una serie di concerti, cominciando dal 9 marzo. Dvořák aveva ascoltato al massimo due esecuzioni di questo pezzo e fu ispirato ad acconsentire alla richiesta di Wihan di comporre il concerto per violoncello. Herbert era stato il violoncellista principale nell’orchestra che eseguì, per la prima volta, la sinfonia Dal Nuovo Mondo il 16 dicembre 1893, e scrisse il suo concerto nella stessa tonalità, Mi minore. Il movimento centrale di Herbert era in Si minore, e probabilmente questo ispirò Dvořák a scrivere il proprio concerto in quella tonalità. Iniziò a scriverlo l’8 novembre 1894 e lo completò il 9 febbraio 1895.
Dopo aver visto la partitura, Hanus Wihan diede diversi suggerimenti per migliorarlo, includendo due cadenze, ma Dvořák accettò solo qualche accorgimento minore e mai le cadenze.
La prima del concerto ebbe luogo il 19 marzo 1896, nella Queen’s Hall a Londra con la London Philharmonic Orchestra, diretta da Dvořák, con Leo Stern solista. Il violoncello suonato da Stern era il “General Kid” costruito nel 1684, uno dei 60 violoncelli prodotti da Stradivari.
In quest’opera si uniscono gli elementi “americani” delle sue composizioni, ritrovabili anche nella Sinfonia Dal Nuovo Mondo, da cui Dvořák fu arricchito dal suo soggiorno in America, come la contaminazione della sua musica con gli spirituals, e la matrice classica europea originaria delle sue composizioni, rendendo questo un capolavoro formale del compositore boemo.
Note biografiche tratte e riassunte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Concerto_per_violoncello_e_orchestra_n._2_(Dvořák)
Organico: flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 3 corni, 2 trombe, 3 tromboni, tuba, timpani, triangolo, violoncello (solo) e archi
lista di esecuzione:
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