Carlo Del Lungo nacque a Firenze il 12 settembre 1867. Era il figlio primogenito di otto tra fratelli e sorelle, del noto letterato e storico Isidoro Del Lungo e di Eduvige Mazzanti.
Si laureò in fisica, e subito dopo la laurea iniziò a lavorare, nel 1891, come assistente presso l’Osservatorio astronomico di Catania, tenendo questo incarico fino al 1895. Contemporaneamente insegnava matematica e fisica in licei e istituti tecnici.
Nel 1895 tornò a insegnare nella città natale. In questo stesso anno si sposò con la catanese Ida Sani dalla quale ebbe tre figli. Ebbe numerosi i trasferimenti negli anni successivi sempre a causa dell’insegnamento. Nel 1899 fu trasferito al regio liceo di La Spezia, e ancora a La Spezia era nel 1901, come emerge dal suo articolo Termochemical Relation, pubblicato dalla rivista Nature nel febbraio del 1901.
Nel 1900 aveva scritto La conquista dell’aria proposto per la pubblicazione alla “Rassegna nazionale” di Firenze. Sempre da La Spezia registrò due brevetti per invenzioni che avrebbero dovuto diminuire l’attrito delle navi sull’acqua e quindi aumentarne la velocità.
Non era nuovo a questo genere di ricerche: qualche anno prima aveva inventato un “barometro ultra sensibile” ottenuto rovesciando la tradizionale disposizione dei componenti del barometro. Consisteva di un tubo verticale ripiegato a sifone nella parte inferiore e chiuso mediante una vite; nella parte superiore vi è il solito vuoto sopra al mercurio. A questo tubo maggiore il Del Lungo pensò di innestarne uno minore, orizzontale, ripiegato alla sua estremità libera verso l’alto e portante una vaschetta aperta sulla quale esercita la pressione l’aria esterna.
In questo modo le variazioni sono moltiplicate in ragione della differenza dei diametri dei rispettivi tubetti. Questa invenzione, unita a numerosi studi di meteorologia, gli procurò la nomina a direttore, tra il 1909 e il 1911, dell’Osservatorio meteorologico Alessandro Serpieri ad Urbino e, subito dopo, del Gabinetto di fisica della locale Università degli Studi. Nel 1919 coadiuvò Antonio Garbasso nell’allestimento del museo di strumenti antichi di Firenze, uno dei primi musei di storia della scienza italiani.
Era ormai diventato firma autorevole con i suoi studi di storia della scienza iniziati negli ultimi anni dell’800 e pubblicati prevalentemente su «Nuova Antologia», e che si erano concretizzati nel 1903 con il libro Goethe ed Helmholtz. Dei primi anni del ’900 è la sua collaborazione alla rivista «Sapere» (p. es. interessante un suo articolo su Francesco Sponzilli “divinatore della radio”).
Suoi articoli compaiono sulla rivista «Archeion» nel 1920 e 1921 (Del pendolo e della sua applicazione all’orologio; La “Storia del metodo sperimentale in Italia” di Raffaello Caverni). Dal 1913 e fino al 1933 fu libero docente di fisica terrestre presso l’Università degli Studi di Genova.
Nel 1912 tradusse, insieme al fratello Alberto, Le forze della natura di M. Wilhelm Meyer, pubblicato da Vallardi.
Fu autore nel 1920 di un importante trattato sulla teoria cinetica dei gas, probabilmente il primo in Italia su questa materia, adottato in diverse università.
Morì a Firenze il 15 agosto 1950.
Fonti:
- U. Gentiloni Silveri [a cura di]: Cattolici e liberali: Manfredo da Passano e La rassegna nazionale. Soveria Mannelli, 2004.
- Rivista Tecnica d’Elettricità, 7 luglio 1905, pag. X.
- La Civiltà Cattolica, 1903, Rubrica “Scienze naturali” pag. 216.
- Wikipedia, https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Del_Lungo
Note biografiche a cura di Paolo Alberti
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- L’evoluzione in due poesie di W. Goethe
Del Lungo presenta, e commenta con un breve ma interessante saggio introduttivo, due poesie didascaliche di Goethe attraverso le quali possiamo scorgere gli elementi della sua teoria degli archetipi, la quale, alla luce delle scoperte della biologia evolutiva dello sviluppo, appare adesso molto meno scorretta di come è stata fatta apparire per lungo tempo. - Goethe ed Helmholtz
Del Lungo, in quest'opera, mette in evidenza il punto di contatto tra Goethe ed Helmholtz che è contemporaneamente anche punto di snodo e di divaricazione delle rispettive esperienze. Senza dubbio Helmholtz, figura di grande autorevolezza nella fisica del suo tempo, ha saputo sottrarre l’opera scientifica di Goethe al disprezzo e all’ostracismo al quale veniva sottoposta dagli ambienti scientifici dell’epoca, pur sapendo individuare la ragione che è sottesa alle sue non corrette interpretazioni. - Goethe scienziato
Le “incursioni” di Goethe nel mondo della scienza non furono certo brevi intrusioni di un dilettante appassionato. Parlando di Goethe scienziato Del Lungo mette in rilievo la sua famosa e controversa teoria dei colori in contrapposizione a quella di Newton. - La peste nel racconto del Manzoni e le idee di un medico lombardo
Questo interessante breve saggio di Carlo Del Lungo (1902) analizza la correlazione tra le pagine sulla peste de I promessi sposi di Alessandro Manzoni e gli scritti del medico Francesco Enrico Acerbi (1785 – 1827). Occasione di rilettura del Manzoni è il 'recente' focolaio della peste orientale sviluppatosi a Napoli nei primi anni del '900.