Dall’incipit del libro:
Ben presto cominciài ad amare e ben alto posi sùbito le mie mire. La mia età non esprimèvasi ancora con due nùmeri, e già mi trovavo innamorato di una regina. Era questa — non sorrìder di mè, amica geniale, chè in amore vi ha cose assài più grottesche — la regina di cuori, una cioè delle quattro di un mazzo di tresette con cui mia nonna e i due reverendi pasciuti alla sua unta cucina, si disputàvano seralmente la lor cinquantina di centesimini. Quando, a mè — che solitamente assistevo al cartaceo tornèo seduto ad un àngolo del tavoliere, rosicchiando libri e cioccolata — quella Maestà gentile apparve la prima volta sul verde prato di felpa col suo visoccio dalla paffuta bontà e col suo cor rosseggiante presso l’orecchio sinistro quasi a dire “agli altri in petto, a mè fu posto in fronte” — casta Susanna in mezzo a’ bramosi vecchioni — sentìi nel sangue quella vampa di caldo, quella scottante puntura come tocco di acceso carbone, che segnò poi sempre in mè l’annunciazione di un amore.


