Come quasi tutti i lavori di Dickens, il romanzo è stato pubblicato a puntate mensili su un giornale di proprietà dello stesso scrittore, riscuotendo subito un enorme successo. Molti degli elementi del romanzo si ispirano ad eventi della vita stessa dell’autore; esso, infatti, si può considerare l’autobiografia romanzata della vita del grande scrittore ottocentesco, il più autobiografico tra tutti i libri da lui scritti.
L’opera inoltre viene considerata una industrial novel, perché in essa si riflette la miseria vissuta durante la rivoluzione industriale, quando era molto diffuso lo sfruttamento dei lavoratori nelle fabbriche. L’illustratore della prima edizione fu Phiz, uno dei più importanti illustratori delle opere di Dickens.
Note tratte e riassunte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/David_Copperfield_(romanzo)
Traduzione dall’inglese di Silvio Spaventa Filippi.
Un errore tipografico nel testo a stampa (p. 142) è stato corretto grazie alla collaborazione di Silvia Previtali della Biblioteca Angelo Mai (http://www.bibliotecamai.org/) di Bergamo.
Dall’incipit del libro:
Si vedrà da queste pagine se sarò io o un altro l’eroe della mia vita. Per principiarla dal principio, debbo ricordare che nacqui (come mi fu detto e credo) di venerdì, a mezzanotte in punto. Fu rilevato che nell’istante che l’orologio cominciava a battere le ore io cominciai a vagire.
Dalla infermiera di mia madre e da alcune rispettabili vicine, alle quali stetti vivamente a cuore parecchi mesi prima che fosse possibile la nostra conoscenza personale, fu dichiarato, in considerazione del giorno e dell’ora della mia nascita, primo: che sarei stato sfortunato; secondo: che avrei goduto il privilegio di vedere spiriti e fantasmi; giacché questi due doni toccavano inevitabilmente, com’esse credevano, a quegli sciagurati infanti dell’uno o dell’altro sesso, che avevano la malaugurata idea di nascere verso le ore piccole di una notte di venerdì.
Sulla prima parte della loro predizione non è necessario dir nulla, perché nulla meglio della mia storia può dimostrare se sia stata confermata o no. Sulla seconda osservo soltanto che, giacché in fasce non mi avvenne di veder gli spiriti, a quest’ora sono sempre in attesa d’una loro visita. Ma non mi lagno di non aver goduto questo onore; e se c’è qualcuno che presentemente lo gode e se ne compiace, buon pro gli faccia, e senza invidia!


