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Dall’incipit del libro:
– Com’è andata? – ecco, ve la conto in poche parole. Tant’è; la cosa è fatta e non ho proprio nessun motivo di pentirmene. Col povero Battista Batacchi eravamo amici vecchi, cresciuti, si può dire, insieme, quantunque io fossi innanzi di lui qualche anno. S’era giocato colle stesse trappole ai tempi della buona zia di Valmadrera, che gli voleva un bene dell’anima come a un suo figliuolo. A quei tempi i topi si lasciavano ancora pigliare….
Trovato un capitaletto, aprimmo la bottega di ombrelle in Cordusio, all’insegna dell’Ombrellino rosso e gli affari non andarono maluccio. Io viaggiavo a far le piazze di Vigevano, di Lodi, di Mortara e anche più lontano, mentre Battista, più timido e anche meno robusto di me, attendeva alla bottega. Dopo qualche tempo fui io stesso che gli consigliai di prender moglie.


