I Viceré è il romanzo più celebre di Federico De Roberto che ne iniziò la stesura a Milano nel 1894 raccogliendo materiale sulle vicende del risorgimento meridionale, qui narrate attraverso la storia di una nobile famiglia catanese, quella degli Uzeda di Francalanza, discendente da antichi Viceré spagnoli della Sicilia ai tempi di Carlo V.
Con il nome degli Uzeda De Roberto allude in realtà alla principesca casa Paternò, e in particolare alla figura del Marchese Antonino Paternò Castello di Sangiuliano, sindaco di Catania, ambasciatore e ministro degli Esteri, che nel romanzo è identificato con il giovane Consalvo Uzeda.
Questa “storia di famiglia” si ispira al principio positivistico e naturalistico della race (l’ereditarietà), con tutte le sue conseguenze. I componenti della famiglia degli Uzeda sono accomunati dalla razza, e dal sangue vecchio e corrotto, anche a causa dei numerosi matrimoni tra consanguinei. Quanto emerge da questa famiglia è una spiccata avidità, una sete di potere, meschinità e odii che i componenti nutrono l’uno per l’altro, alimentando in ciascuno una diversa patologica monomania.
Ogni membro della famiglia ha una storia segnata dalla corruzione morale e biologica, che si evidenzia anche nella loro fisionomia e nelle deformità fisiche che verranno illustrate dall’autore nell’episodio di Chiara che, dopo aver partorito un feto mostruoso, lo conserva sotto formalina in un boccione di vetro. Ma I Viceré, oltre a “una storia di famiglia”, sono anche una rappresentazione dagli accenti forti e disillusi della storia italiana tra il Risorgimento e l’unificazione. Il romanzo è infatti ambientato negli anni tra il 1850 e il 1882.

Note tratte e riassunte da Wikipedia
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Dall’incipit del libro:

Giuseppe, dinanzi al portone, trastullava il suo bambino, cullandolo sulle braccia, mostrandogli lo scudo marmoreo infisso al sommo dell’arco, la rastrelliera inchiodata sul muro del vestibolo dove, ai tempi antichi, i lanzi del principe appendevano le alabarde, quando s’udì e crebbe rapidamente il rumore d’una carrozza arrivante a tutta carriera; e prima ancora che egli avesse il tempo di voltarsi, un legnetto sul quale pareva fosse nevicato, dalla tanta polvere, e il cui cavallo era tutto spumante di sudore, entrò nella corte con assordante fracasso. Dall’arco del secondo cortile affacciaronsi servi e famigli: Baldassarre, il maestro di casa, schiuse la vetrata della loggia del secondo piano intanto che Salvatore Cerra precipitavasi dalla carrozzella con una lettera in mano.

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titolo:
I Viceré
titolo per ordinamento:
Viceré (I)
descrizione breve:
È il romanzo più celebre di Federico De Roberto che ne iniziò la stesura a Milano nel 1894 raccogliendo materiale sulle vicende del risorgimento meridionale, qui narrate attraverso la storia di una nobile famiglia catanese, quella degli Uzeda di Francalanza, discendente da antichi Viceré spagnoli della Sicilia ai tempi di Carlo V.
autore:
opera di riferimento:
I Vicere / Federico De Roberto ; a cura di Sergio Campailla. - Ed. integrale. - Roma : Biblioteca economica Newton, 1995. - 416 p. ; 22 cm. – (Biblioteca economica Newton. Classici ; 76)
cura:
Sergio Campailla
licenza:

data pubblicazione:
19 febbraio 2008
opera elenco:
V
ISBN opera di riferimento:
8881832038
ISBN:
9788897313045
soggetto BISAC:
FICTION / Classici
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Clelia Mussari, clely@tiscalinet.it
impaginazione:
Marco Calvo
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
revisione:
Marina De Stasio, marina_de_stasio@rcm.inet.it
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it
Ezio Sposato, eziosposato@yahoo.it