Nato a Pescara nel 1863, compose il suo primo libro di versi “Primo Vere” a soli 16 anni.
Non finì gli studi e si dedicò al giornalismo ed alla composizione di opere di varia natura e valore.
Fu uno degli interpreti più abili delle correnti di pensiero e delle mode letterarie europee, tra le quali l’esasperato sensualismo, l’estetismo raffinato e paganeggiante (“Il Piacere”, 1889), la tendenza ad ignorare la realtà sociale a favore di un mondo spirituale elevato ed esclusivo.
Riuscì quindi a proporsi con successo sia nel mondo letterario che in quello mondano, mettendo in atto quell’estetismo (non privo di scandali e polemiche) che il Decadentismo europeo aveva da poco concepito.
Terminata la I Guerra Mondiale (durante la quale aveva preso parte ad imprese eclatanti quali la beffa di Buccari ed il volo su Vienna), il suo gusto per i grandi gesti lo portò ad occupare Fiume insieme con un gruppo di volontari.
La sua attività politica, quella mondana (tra cui spicca la relazione con Eleonora Duse) e quella letteraria fecero di D’Annunzio una sorta di “maestro di costume”.
Morì nel 1938 nella sua villa di Gardone Riviera, sul lago di Garda.
Note biografiche a cura di Maria Agostinelli.
Approfondimenti
All’indirizzo http://www.gabrieledannunzio.it/, notizie, eventi e curiosità su Gabriele D’Annunzio.
Problema copyright
Anni fa, su ingiunzione della Mondadori e della fondazione “Il Vittoriale degli Italiani”, siamo stati costretti a sottrarre alla libera consultazione diverse opere di Gabriele D’Annunzio. Liber Liber le aveva pubblicate nel pieno rispetto della legge, ma siamo stati comunque costretti ad accogliere le richieste dei legali della Mondadori perché non potevamo sostenere un contenzioso legale. Anche se lo avremmo vinto sicuramente, non avevamo fondi a sufficienza per assumere un avvocato e attendere i molti anni necessari a una sentenza.
È due volte ingiusto: perché le richieste degli avvocati della Mondadori e della fondazione “Il Vittoriale degli Italiani” hanno impoverito il patrimonio culturale liberamente e legittimamente disponibile su Internet, e perché la lentezza e i costi della giustizia italiana creano una disparità fra chi, a torto o a ragione, ha i mezzi per sostenere una causa, e chi no.
Il tutto è avvenuto in un contesto inquietante, con multinazionali che tramite strumenti legali e illegali fanno pressioni sui legislatori per deformare sempre di più le leggi sul diritto d’autore. Ne sono riprova alcuni provvedimenti degli ultimi anni:
- l’estensione a 70 anni del copyright
ovvero il numero di anni in cui il proprietario di un diritto – tipicamente una multinazionale – può arrogare a sé lo sfruttamento esclusivo di un’opera. Chi detiene il copyright decide unilateralmente il prezzo dell’opera, la sua distribuzione, l’apparato critico che l’accompagna… Soffocando così la libera concorrenza e tenendo alto il prezzo della cultura. Da osservare che negli Stati Uniti le multinazionali nel 2003 sono riuscite a estendere ulteriormente la durata del copyright, portandola a 95 anni. E ora stanno provando a fare lo stesso in Europa; - l’imposizione di una tassa su ogni tipo di supporto informatico
nel 2003 il Governo italiano ha varato un provvedimento che tassa CDROM, floppy, DVD, ecc., ampliandolo nel 2010 a cellulari, computer, e molti altri dispositivi allo scopo di “risarcire” le multinazionali dai pirati musicali, come se ogni proprietario di un hard disk o di un telefono fosse un criminale che deve risarcire un danno; - il prestito a pagamento nelle biblioteche
nel 2004 l’Unione Europea, sempre sotto la pressione delle multinazionali, sferra un duro attacco alle biblioteche e alla libera lettura, imponendo una tassa per ogni prestito; - l’era dell'”inchiostro simpatico”
a causa della EUCD viene consentito alle aziende di bloccare la fruizione di un film o di un disco regolarmente acquistati, magari semplicemente perché l’utente decide di cambiare dispositivo di lettura. Si cita a questo proposito l’iniziativa di Amazon che nel 2009 ha sottratto un e-book a migliaia di propri clienti, grazie a un’apposita procedura installata nel loro dispositivo di lettura (il Kindle), senza preavviso e senza alcuna autorizzazione, solo per proprie esigenze commerciali. Nonostante i clienti Amazon avessero regolarmente acquistato e pagato l’e-book (la cancellazione dell’e-book ha provocato anche la perdita degli appunti e delle note che i clienti Amazon avevano preso a margine del testo; distruggendole irreversibilmente).
Si deve porre un argine a tutto questo, e puoi contribuire anche tu semplicemente informando i tuoi conoscenti. Denunciare queste manovre (che non hanno eco sulla stampa e nelle TV, di proprietà delle stesse multinazionali che vogliono queste leggi inique) è infatti il primo passo.
Per saperne di più:
- lo speciale “Copyright: sempre peggio“;
- Su Pagina Tre, la rivista di Liber Liber, l’articolo: “Clamoroso: D’Annunzio imprigionato, evade!”, http://www.paginatre.it/online/?p=557, con una edizione speciale dell’Alcyone realizzata dall’artista Alessio Chierico.
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- Alcione
- L'allegoria dell'autunno
Omaggio offerto a Venezia
Frammento di un poema in nona rima, ispirato all’autunno, fu composto nel 1887 e successivamente pubblicato nel 1895. Come glossa al poema, una conferenza tenuta dal Vate a Venezia nel 1895, durante la prima Esposizione Internazionale d’Arte Moderna. Prosa fra le più fastose, unisce una serie di divagazioni letterarie sull’autunno nella città dei Dogi. Fu ripubblicata quasi interamente nel romanzo Il fuoco. - Cabiria
- Cento e cento e cento e cento pagine del libro segreto di Gabriele D'Annunzio tentato di morire / Angelo Cocles
- La città morta
- Contemplazione della morte
- Elegie romane
1887-1891
Le Elegie romane di D'Annunzio sono considerate in genere come una specie di diario psicologico, dall'esaltazione, nel componimento Villa Medici, alla stanchezza amorosa de Il Viadotto (in questi termini ne parlano Benedetto Croce, Alfredo Gargiulo, Mario Praz e altri). - Il ferro
- La fiaccola sotto il moggio
D'Annunzio definì questa "la perfetta" delle sue tragedie. In effetti essa, proprio nel distaccarsi dai canoni classici, mostra una grande modernità sia nella definizione psicologica dei personaggi sia nella sobrietà delle scene. Sobrietà per altro assente nel linguaggio, tipicamente dannunziano, ricco di parole desuete, molto letterario e poco tagliato sulle diverse tipologie dei personaggi. - La figlia di Iorio
- Forse che sì, forse che no
- Francesca da Rimini
Tragedia in versi e in cinque atti scritta nel 1901. La prima rappresentazione avvenne al teatro Costanzi di Roma il 9 dicembre 1901, con Eleonora Duse nella parte di Francesca da Rimini e Gustavo Salvini nel ruolo di Paolo. La tragedia è ispirata a un episodio del quinto canto dell'Inferno di Dante Alighieri. - Il fuoco
Il romanzo che sancisce l’incontro fra il Vate e la filosofia di Nietzsche. In una Venezia mondana, il giovane poeta Stelio Effrena diviene la personificazione del superuomo. - Giovanni Episcopo
- L'innocente
- Isaotta Guttadàuro
- Laudi del cielo del mare della terra e degli eroi
- La Leda senza cigno
- Il libro delle vergini
- Le novelle della Pescara
- Il piacere
Pubblicato nel 1889 è il primo dei tre "Romanzi della Rosa". La rosa allude alla voluttà, tema comune ai tre romanzi. Gli ideali di sensibilità e di raffinatezza e il gusto del tecnicismo formale propri del decadentismo sono qui utilizzati con magistrale abilità dal poeta vate per esprimere una sensualità ostentata nel suo aspetto più morboso. - Più che l'amore
Tragedia moderna
Una tragedia in due atti in prosa. Il tema è la smania polemica di scandalizzare con la superumana ideologia; il protagonista è disposto a tutto pur di raggiungere il suo scopo. - Poema paradisiaco
- San Pantaleone
- Il trionfo della morte
- Le vergini delle rocce
- Versi d'amore
- La vita di Cola di Rienzo
Il testo – a parte i primi capitoli, una trascrizione, sunto, ampliamento, ammodernamento della anonima Cronica trecentesca – mostra, al di là d'innegabili suoi limiti, il talento critico di D'Annunzio e le sue singolari capacità di sperimentazione linguistica.