Vedi: “Problema copyright“.
Antologia della novellistica dannunziana, il cui stile risente dell’ispirazione al realismo francese (Zola e Maupassant), con curiose assonanze con le contemporanee novelle del Verga.
Dall’incipit del libro:
Quando, verso le due del pomeriggio, Don Giovanni Ussorio stava per mettere il piede su la soglia della casa di Violetta Kutufà, Rosa Catana apparve in cima alle scale e disse a voce bassa, tenendo il capo chino:
– Don Giovà, la signora è partita.
Don Giovanni, alla novella improvvisa, rimase stupefatto; e stette un momento, con gli occhi spalancati, con la bocca aperta, a guardare in su, quasi aspettando altre parole esplicative. Poiché Rosa taceva, in cima alle scale, torcendo fra le mani un lembo del grembiule e un poco dondolandosi, egli chiese:
– Ma come? Ma come?…
E salì alcuni gradini, ripetendo con una lieve balbuzie:
– Ma come? Ma come?
– Don Giovà, che v’ho da dire? È partita.
– Ma come?



