Dall’incipit del libro:

Gelida sta la notte cristiana
su le case degli uomini, ma pura.
– O tu che ne la casa tua lontana
fili con dita provvide la lana
de la tua greggia, sin che l’olio dura
ne la lucerna, e il ceppo a tratti splende,
Nutrice, da cui bevvi la mia vita
prima, ne le cui braccia ebbi il sopore
primo!, se da la tua bocca appassita
riudissi io quel canto e le tue dita
vedessi, ove s’attenua il bianco fiore
dei velli, e il fuso pendulo che scende,
e la fronte rugosa che s’inchina
incoronata di capelli bianchi,
ove la semplice anima indovina
si rivela talor quasi divina-
mente in un raggio, e i tuoi cavi occhi stanchi
ove qualche favilla pur s’accende,
io forse piangerei ancora un pianto
salùbre e forse ancora dal profondo
mi sorgerebbe qualche antico e santo
affetto, e mi parrebbe nel tuo canto
ritrovar l’innocenza di quel biondo
pargolo; – e lungi queste cose orrende!

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titolo:
Poema paradisiaco
titolo per ordinamento:
Poema paradisiaco
autore:
opera di riferimento:
Poema paradisiaco / Gabriele D'Annunzio ; a cura di Annamaria Andreoli. - Milano : A. Mondadori, 1995. - CIII, 165 p. : ill. ; 19 cm
Fa parte di Opere di Gabriele D'Annunzio
cura:
Annamaria Andreoli
licenza:

data pubblicazione:
22 dicembre 2013
opera elenco:
P
soggetto BISAC:
FICTION / Classici
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it