Il testo è presente in formato immagine sul sito “Scrittori d’Italia Laterza“. Realizzato in collaborazione con il Project Gutenberg (http://www.gutenberg.org/) tramite Distributed proofreaders Europe (http://www.pgdp.net/).
Dall’incipit del libro:
Pirino. Avea inteso dir mille volte che i seguaci d’amore erano il riso, il diletto, il gioco e tutte insieme le compite dolcezze. Misero me, che provo tutto il contrario; ché le malenconie, i noiosi pensieri, le fatiche, i disagi, i sospetti e le gelosie sono i suoi perpetui compagni: e veramente, chi le pruova conosce che queste sono vere e l’altre imagini di dolori.
Forca. Buon dí, padrone.
Pirino. O Dio, che amara compagnia m’han tenuto questi tutta la notte! ho desiato il giorno per ragionar con Forca, il mio servo, d’un mio sospetto, né posso ritrovarlo; oh, sei tu qui? t’ho chiamato tutta questa mattina.
Forca. Anzi v’ho risposto prima che voi mi chiamaste. Ma or con chi ragionate?


