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Dall’incipit del libro:
Giacoco, Giacomino, Cappio.
Giacoco. Tate, petate e castagne infornate. Zitto, che ti venga la pipetola; m’hai dato tante vernecalonne e vernecocche che m’hai fatto venire le petecchie. Lassamo sti conti dell’uorco, Iacoviello mio, figlio buono come lo buono iuorno, e ascota ca te boglio dicere: io me ne vao a Posilipo, ca Smorfia lo parzonaro m’ha ditto ca vole vendegnare; e se non ci vao e sto con tanti d’uocchi apierti, dell’uva non me ne fa toccare n’aceno.
Giacomino. Andate in buon’ora, Giacoco, mio caro padre, attendete alla vostra salute da cui dipende tutta la nostra; ma quando sarete di ritorno?
Giacoco. Crai, poscrai, poscrigni o piscrotte allo chiú chiú, ca la vendegna ce la faccio brocioleare.


