I personaggi di questo romanzo della scrittrice sarda, rappresentano a loro modo, un mondo ancestrale, a volte anche duro, con proprie regole che si tramandano da secoli. Per queste descrizioni della Sardegna ella fu criticata dai suoi stessi corregionali. Il personaggio principale, Elias, è appena uscito dal carcere – “quel posto là” – e spera di ritornare alla sua vita precedente, ma la sorte gli riserva altro.

C’è chi ha visto in questo testo ed in altri testi della Deledda echi dei grandi scrittori russi. Si possono notare echi dostoievskiani e tolstoiani. Autori che l’Autrice conosceva bene. Nel racconto Per riflesso, presente anch’esso nel volume I giuochi della vita, l’Autrice fa espresso riferimento ai due autori russi, ed in special modo a Raskolnikof del romanzo Delitto e castigo.

Il romanzo, uscì a puntate nella rivista “Nuova Antologia” nel 1900. Fu pubblicato, rivisto dalla scrittrice, da Roux e Viarengo, a Torino nel 1903. Fu poi ripubblicato da Treves, a Milano, nel 1917, con un’ampia revisione dell’Autrice. La versione qui proposta è quella Treves del 1917 ripubblicata nel 1920 e 1930.

Sinossi a cura di Giuseppe Piero Perduca

Dall’incipit del libro:

Giorni lieti s’avvicinavano per la famiglia Portolu, di Nuoro. Agli ultimi di aprile doveva ritornare il figlio Elias, che scontava una condanna in un penitenziario del continente; poi doveva sposarsi Pietro, il maggiore dei tre giovani Portolu.
Si preparava una specie di festa: la casa era intonacata di fresco, il vino ed il pane pronti1; pareva che Elias dovesse ritornare dagli studi, ed era con un certo orgoglio che i parenti, finita la sua disgrazia, lo aspettavano.
Finalmente arrivò il giorno tanto atteso, specialmente da zia Annedda, la madre, una donnina placida, bianca, un po’ sorda, che amava Elias sopra tutti i suoi figliuoli. Pietro, che faceva il contadino, Mattia e zio2 Berte, il padre, che erano pastori di pecore, ritornarono di campagna.
I due giovanotti si rassomigliavano assai; bassotti, robusti, barbuti, col volto bronzino e con lunghi capelli neri. Anche zio Berte Portolu, la vecchia volpe, come lo chiamavano, era di piccola statura, con una capigliatura nera e intricata che gli calava fin sugli occhi rossi malati, e sulle orecchie andava a confondersi con la lunga barba nera non meno intricata.

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titolo:
Elias Portolu
titolo per ordinamento:
Elias Portolu
descrizione breve:
Ambientato in Barbagia, l'opera racconta le vicende di Elias, perennemente dibattuto tra pulsioni estreme e voglia di riscatto e di rinascita, che spesso travolgono la vita di chi gli è vicino.
autore:
opera di riferimento:
I grandi romanzi / Grazia Deledda ; introduzione di Giacinto Spagnoletti ; a cura di Marta Savini. - Ed. integrali. - Roma : Newton, 1993. - 1024 p. ; 24 cm. - I Mammut ; 12
cura:
Marta Savini
licenza:

data pubblicazione:
30 gennaio 1998
opera elenco:
E
ISBN opera di riferimento:
88-7983-018-X
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Stefano D'Urso, mc6008@mclink.it
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it
pubblicazione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it
revisione:
Stefano D'Urso, mc6008@mclink.it
Giuseppe Piero Perduca