Il testo è tratto da una copia in formato immagine presente sul sito Biblioteca Nazionale Braidense (http://www.braidense.it/).

Zebedeo nasconde il testamento di Basilio, suo fratello maggiore defunto, per mantenere all’interno della sua famiglia l’eredità che spetterebbe al piccolo nipote Salvatore, figlio illegittimo del fratello. Però Zebedeo non riuscirà mai a liberarsi del senso di colpa per il misfatto compiuto. Incontrerà, in seguito, Lia, la madre di Salvatore e ex-amante del fratello, offrendosi di sostenere economicamente lei ed il figlio, ma non confesserà mai il suo crimine.

Dall’incipit del libro:

Le cose erano andate come la famiglia Barcai sperava. Il fratello maggiore, Basilio, scapolo ma padre di un figlio illegittimo, era morto senza lasciare testamento. Così i suoi beni tornavano al fratello minore Zebedeo; il patrimonio Barcai si ricomponeva come ai tempi del vecchio nonno il quale aveva costretto due suoi figliuoli a farsi preti e una figlia a non prendere marito perchè i suoi beni non andassero divisi.
E la tradizione prometteva di continuare perché Zebedeo non aveva che un figlio e la gente diceva che quel figlio era rimasto unico per volontà dei genitori nella speranza appunto che lo zio morisse scapolo.
Le cose erano dunque andate come si prevedeva e la gente, data la tradizione dei Barcai, non si meravigliava della poca coscienza di Basilio, il quale non aveva lasciato nulla al figlio, e che d’altronde era morto d’improvviso d’un male al cuore da lui sempre trascurato.
Nonostante l’eredità la sua morte aveva impressionato profondamente il fratello, col quale si amavano sempre come da bambini e si aiutavano negli affari e nelle vicende della vita. Abitavano la stessa casa divisa in due parti eguali col cortile in comune: una parente povera faceva i servizi a Basilio e poichè era molto vecchia la moglie di Zebedeo l’aiutava.

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titolo:
Il Dio dei viventi
titolo per ordinamento:
Dio dei viventi (Il)
descrizione breve:
Zebedeo nasconde il testamento di Basilio, suo fratello maggiore defunto, per mantenere all'interno della sua famiglia l'eredità che spetterebbe al piccolo nipote Salvatore, figlio illegittimo del fratello. Però Zebedeo non riuscirà mai a liberarsi del senso di colpa per il misfatto compiuto. Incontrerà, in seguito, Lia, la madre di Salvatore e ex-amante del fratello, offrendosi di sostenere economicamente lei ed il figlio, ma non confesserà mai il suo crimine.
autore:
opera di riferimento:
Il Dio dei viventi : romanzo / Grazia Deledda. - Milano : Treves, 1922. - 264 p. ; 19 cm. – (Opere di Grazia Deledda)
copertina:
[elaborazione da] "La canzone del pappagallo" di Giuseppe Biasi (1885–1945). - Nuoro, Museo della vita e delle tradizioni popolari sarde. https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Giuseppe_biasi,_la_canzone_del_pappagallo_(nuoro,_museo_della_vita_e_delle_tradizioni_popolari_sarde)_01.JPG - Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported
licenza:

data pubblicazione:
20 ottobre 2016
opera elenco:
D
ISBN:
9788828100126
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Paolo Alberti, paoloalberti@iol.it
Catia Righi, catia_righi@tin.it
Marco Totolo
impaginazione:
Marco Totolo
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
Ugo Santamaria
revisione:
Clelia Mussari, clelia.mussari@fastwebnet.it
Rosario Di Mauro(revisione ePub)
Ugo Santamaria