A cura di Alessandro Cortese de Bosis. Per gentile concessione della famiglia de Bosis e della Mancosu Editore.
Dall’incipit del libro:
Mezzo secolo fa si concludeva il capitolo della Resistenza contro il nazifascismo.
Rievocazioni storiche del 50o Anniversario si svolgono in tutto il Paese, collegate idealmente al ricordo della Resistenza al regime fascista, fin dagli anni venti, con il sacrificio di tanti, e fra i più grandi, Gobetti, Amendola, Matteotti, i fratelli Rosselli; il rifiuto, l’esilio e la prigionia di Turati, Saragat, Pertini; il movimento “Giustizia e Libertà”. Impossibile citare tutti gli individui, isolati spesso, o associati in gruppi segreti: come l’ “Alleanza Nazionale della Libertà”, creata da Lauro de Bosis. Tutti protagonisti di quello che fu giustamente definito il Secondo Risorgimento.
L’Alleanza, nata ai primi del 1930, si proponeva di sensibilizzare l’opinione pubblica moderata con l’invio di lettere circolari sui guasti prodotti dal regime con la soppressione delle libertà statutarie, con il bavaglio posto alla stampa, con il “delitto Matteotti” e con il progressivo insorgere di una dittatura veramente totalitaria, la prima del genere in Europa, dopo le leggi “fascistissime” del ’25-’29.
L’Alleanza Nazionale ebbe una vita breve, non già improduttiva.
Colleghi e amici di Lauro, nel sodalizio, vennero arrestati e processati nel dicembre 1930 dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato, composto da alti gerarchi fascisti. Fra gli imputati, di cospirazione, vi era anche la madre di Lauro, Lillian Vernon de Bosis.
In quell’epoca Lauro era in America e perciò fu l’unico a non essere processato.
Fallita l’Alleanza, Lauro decise di sfidare il regime con un gesto spettacolare, diretto a dimostrare la permanente validità della Resistenza liberale contro il fascismo.
E fu il volo su Roma, durante il quale egli disseminò 400.000 manifestini contenenti un monito e un appello al Re e al popolo italiano.


