Pubblicato nel 1900, è il primo lavoro di Olinto Dini; consta di dieci liriche nelle quali il poeta già esprime i temi cardine della sua poetica: l’amore per la propria terra – le Alpi Apuane – e per la bellezza femminile idealizzata e con legame indissolubile con la natura. Ebbe per questo lavoro – che due anni più tardi venne ripreso dall’editore Bemporad di Firenze ampliato con alcune liriche non presenti in questa prima edizione – lodi dalla critica e incoraggiamenti importanti da parte di poeti affermati come Marradi. Emerge subito la sua originalità d’ispirazione; invano si cercherebbero infatti in questi versi ricordi e reviviscenze che la sua cultura letteraria avrebbe potuto generare.
Dice Ettore Cozzani, in un saggio apparso due anni dopo la morte di Dini, che una «simiglianza di ispirazioni estetiche e di gusti artistici» può ritrovarsi con il Petrarca, simiglianza che si esprime soprattutto nell’amore per una solitudine di campagna popolata soltanto da «dolci visioni femminili». «Che c’è del Petrarca? – dice ancora Cozzani – l’asciuttezza del verso, la sostanzialità dell’espressione, l’adeguatezza della forma al palpito interiore». Tuttavia non c’è nelle liriche del Dini nessun appiattimento sulle forme dell’antica tradizione; la modernità del verso nasce da una evidente sensibilità, nella musicalità che mira alla precisione sia nella descrizione degli ambienti che nella manifestazione dei sentimenti. In questo modo, già in questa sua prima uscita pubblica, raggiunge gli effetti che tanti poeti cercano, talvolta invano, ricorrendo agli artifici della retorica, semplicemente per mezzo del movimento interno dello stile.
Sinossi a cura di Paolo Alberti
La prima lirica Messaggio:
E già il sole è sui monti. Or va, t’affretta,
vola col nuovo sole, o ballatetta.
Vola, ballata. Se nel tuo viaggio
vedi sereno ciel, suolo giocondo,
guarda da lungi, ma senz’indugiare.
Ove il tósco Apennino è più selvaggio
vola, e discendi alla mia casa: è un mondo,
un mondo immenso in quel picciolo lare:
v’è un gran silenzio memore di bare
e una madre c’ansiosa aspetta.
