Pubblicato in edizione tedesca nel febbraio del 1848, questo Manifesto è un documento storico di fondamentale importanza.
Il Manifesto doveva, nelle intenzioni degli Autori, essere tradotto e diffuso tra i lavoratori di tutta Europa. Tuttavia, per quanto riguarda l’Italia e la traduzione italiana, questo avvenne molti anni dopo. La traduzione italiana di Pompeo Bettini rappresenta la prima traduzione ufficiale del Manifesto, che in Italia era conosciuto a partire dal 1874, per lo meno sotto forma di citazioni o traduzioni parziali. Prima di questa traduzione, vi furono traduzioni effettuate ma non pubblicate per mancanza di fondi (Martignetti, 1885), e traduzioni, anonime (Bissolati, 1889) o firmate (Gori, 1891), però non particolarmente fedeli al testo originale.
La traduzione di Pompeo Bettini, del 1892, apparve sul periodico “Lotta di classe” e fu rivista da Filippo Turati ed Anna Kuliscioff. Fu ripubblicata in brossura nel 1893, preceduta dalle prefazioni delle edizioni del 1872, 1883 e 1890, più un testo richiesto da Turati a Engels, intitolato “Al lettore italiano”. Il significato della pubblicazione di questa traduzione è anche di riportare il più possibile vicino alle origini questo testo, che in alcuni punti può sembrare desueto ma che è ancora vitalissima linfa e memoria per il movimento del comunismo internazionalista.
La traduzione di Lucio Caracciolo, del 1998, è resa disponibile su Liber Liber grazie alla Silvio Berlusconi Editore, che ci ha concesso i diritti di riproduzione gratuiti.
Per chi volesse farsi un’idea delle due traduzioni attualmente disponibili su Liber Liber, riportiamo due brevi brani tratti rispettivamente dall’incipit e dalla parte finale del Manifesto.
Testo originale tedesco:
«Ein Gespenst geht um in Europa – das Gespenst des Kommunismus. Alle Mächte des alten Europa haben sich zu einer heiligen Hetzjagd gegen dies Gespenst verbündet, der Papst und der Zar, Metternich und Guizot, französische Radikale und deutsche Polizisten.
[…]
Die Kommunisten verschmähen es, ihre Ansichten und Absichten zu verheimlichen. Sie erklären es offen, daß ihre Zwecke nur erreicht werden können durch den gewaltsamen Umsturz aller bisherigen Gesellschaftsordnung. Mögen die herrschenden Klassen vor einer kommunistischen Revolution zittern. Die Proletarier haben nichts in ihr zu verlieren als ihre Ketten. Sie haben eine Welt zu gewinnen.
Proletarier aller Länder, vereinigt euch!»
Traduzione P. Bettini:
«C’è uno spettro in Europa – lo spettro del Comunismo. Ed ecco tutte le potenze di questa vecchia Europa, il papa e lo czar, Metternich e Guizot, i radicali francesi e i poliziotti tedeschi, uniti per dargli con furor sacro la caccia.
[…]
I comunisti sdegnano di nascondere i loro principî e i loro scopi. Dichiarano apertamente che il loro scopo non potrà esser raggiunto che colla caduta violenta di tutti gli ordinamenti sociali finora esistiti. Le classi dominanti possono tremare davanti ad una rivoluzione comunista. I proletarî non hanno nulla da perdere in essa fuorchè le loro catene. Hanno un mondo da guadagnare.
Proletarî di tutti i paesi, unitevi!»
Traduzione L. Caracciolo:
«Uno spettro si aggira per l’Europa: lo spettro del comunismo. Tutte le potenze della vecchia Europa si sono coalizzate in una sacra caccia alle streghe contro questo spettro: il papa e lo zar, Metternich e Guizot, radicali francesi e poliziotti tedeschi.
[…]
I comunisti sprezzano l’idea di nascondere le proprie opinioni e intenzioni. Essi dichiarano apertamente di poter raggiungere i loro obiettivi solo con il rovesciamento violento di ogni ordinamento sociale finora esistente. Che le classi dominanti tremino al pensiero di una rivoluzione comunista. I proletari non hanno da perdervi altro che le proprie catene. Da guadagnare hanno un mondo.
Proletari di tutti i paesi, unitevi!»
Sinossi a cura di Gabriella Dodero
Dall’incipit del libro:
C’è uno spettro in Europa – lo spettro del Comunismo. Ed ecco tutte le potenze di questa vecchia Europa, il papa e lo czar, Metternich e Guizot, i radicali francesi e i poliziotti tedeschi, uniti per dargli con furor sacro la caccia.
I partiti di opposizione non son forse tacciati di Comunismo dagli uomini al potere? E gli stessi partiti di opposizione non ripetono il giuoco degli avversarî respingendo da sè i più avanzati col rovente rimprovero di Comunismo?
Da questo fatto si possono concludere due cose:
Il Comunismo è riconosciuto una forza dalle potenze europee;
È tempo finalmente che i comunisti espongano chiaramente a tutti i loro modi di vedere, i loro scopi, le loro tendenze; e alla burletta dello spettro rispondano col manifesto del partito.
A tale intento i comunisti delle varie nazioni, adunati a Londra, compilarono il seguente manifesto, che verrà pubblicato in lingua inglese, francese, tedesca, italiana, olandese e danese.




