Pio Emanuelli nacque a Roma il 3 novembre 1889 da Antonio e da Luisa D’Orazi.
Sin da ragazzo frequentò l’osservatorio del Collegio Romano, allievo del direttore Elia Millosevich. Pare che neppure undicenne fece interessanti osservazioni sull’eclissi solare del 20 maggio 1900 da lui osservata e inviò il suo resoconto a Camille Flammarion.
Si laureò in fisica presso l’università di Roma nel 1910 e subito entrò alla specola vaticana iniziando a collaborare alla stesura dell’Astrographic catalogue. Comunque i suoi interessi si rivolsero principalmente verso la meccanica celeste e le osservazioni di eclissi solari.
Fu intenso divulgatore sia attraverso conferenze che articoli. Nel 1922 gli venne conferita per merito la libera docenza in astronomia fisica e descrittiva nell’università di Roma. Contemporaneamente insegnava all’università per stranieri di Perugia.
Nel 1922 e 1923 prese parte alle spedizioni per le osservazioni delle eclissi totali di Sole finalizzate soprattutto alla verifica e conferma delle teorie einsteiniane. Queste esperienze sono raccontate estesamente in numerosi articoli pubblicati su Popular astronomy.
In ogni caso, sia in quegli anni che nei successivi della docenza a Roma, Emanuelli, unitamente a altri astronomi italiani come Boccardi e Gianfranceschi, rimase su posizioni fortemente scettiche e apertamente critiche riguardo alla teoria della relatività generale, attestandosi su una difesa incondizionata della classica teoria gravitazionale, adoperata con modifiche ad hoc nei casi nei quali i fenomeni osservati non erano riconducibili alle teorie newtoniane. Erano anni, tuttavia nei quali le evidenze sperimentali relative alla conferma della teoria della relatività destavano ancora non poche perplessità , evidenziate anche da astronomi come Armellini e Castelnuovo che tra i primi in Italia si erano fatti sostenitori della teoria di Einstein.
Si dedicò successivamente alla storia dell’astronomia raccogliendo una prestigiosa biblioteca finalizzata soprattutto a mettere in evidenza il contributo degli italiani nel progresso di questa scienza. Anche in questo campo scrisse numerosi articoli pubblicati sul Rend. dell’Acc. dei Lincei, e in Astron. Nachrichten.
Nello stesso periodo scrisse due opere divulgative di grande successo successo: Eventi astronomici e bizzarrie scientifiche, Albano 1927, e Il cielo e le sue meraviglie, Milano 1934, mentre in campo propriamente scientifico pubblicò le Tavole per la trasformazione delle coordinate equatoriali in coordinate galattiche, Roma 1929.
Dal 1924 al 1928 fu segretario della Società astronomica italiana e socio corrispondente dell’Accademia pontificia dei Nuovi Lincei dal 1925. Nel 1930, a coronamento di tutta la sua attività di divulgatore (da tempo teneva una rubrica su Coelum Astronomia), divenne collaboratore scientifico del Corriere della sera. Importante anche in questa fase la sua attività di storico della astronomia; iniziò una collaborazione con EIAR e radiofonicamente tenne conferenze e commemorazioni.
Nel 1940 fu richiamato sotto le armi a dirigere la stazione meteorologica di Vigna di Valle (presso Bracciano), senza tuttavia abbandonare l’insegnamento. Proprio in quegli anni di guerra tenne un corso di storia dell’astronomia presso l’università di Roma.
Durante il periodo bellico si ammalò gravemente e morì a Roma il 2 luglio 1946.
La moglie Carmen fece dono dell’importante biblioteca del marito e di tutti gli inediti alla Domus Galileana di Pisa presso la quale sono tuttora custoditi.
A Roma vi è una via a lui intitolata.
Nel 1997 gli è stato dedicato l’asteroide 11145 Emanuelli.
Fonti:
- A. Codignola, L’Italia e gli Italiani d’oggi, Genova 1947.
- S. Linguerri – R.Simili (a cura di): Einstein parla italiano. Bologna 2008.
Note biografiche a cura di Paolo Alberti
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- Il cielo e le sue meraviglie
Atlante di 150 tavole
Riproduzione di fotografie della Luna, del Sole, dei pianeti, di comete e meteoriti, di regioni della Via Lattea, di ammassi stellari, di nebulose galattiche ed extra-galattiche, oltre a quelle di alcuni osservatori e telescopi. - Galileo
Un breve articolo nel quale l’autore ripercorre a grandi linee il cammino di Galileo. - Telescopi giganti
Una panoramica storica sui telescopi, soffermandosi poi sui più grandi e potenti che erano a disposizione degli astronomi quando questo articolo fu scritto (1932).