Tra il IV e il V secolo nella città di Alessandria d’Egitto la scuola neoplatonica rappresentava l’eccellenza nel campo delle scienze e della filosofia, e vi venivano chiamati ad insegnare i più insigni pensatori. Tra questi spiccava la personalità di Ipazia, figlia del matematico Teone, che eccelse sia nel campo scientifico vero e proprio, che nel campo filosofico.

Ipazia è nota per le sue opere di geometria, matematica e astronomia, che studiò con rigorose basi scientifiche, distinguendosi dal neoplatonismo magico e misticheggiante di Giamblico. Per quanto riguarda la filosofia non abbiamo fonti che attestino un suo proprio sistema, e probabilmente si limitava ad insegnare.

L’opera del Faggi mira a ricostruirne la figura storica, basandosi sulle fonti dell’antichità e mettendole a confronto, allo scopo di distinguere la realtà storica dai travisamenti di parte. In quel contesto storico infatti era presente un aspro conflitto tra l’Ellenismo, erede della cultura greca, che si ispirava al Neoplatonismo, rappresentato dal prefetto Oreste, e il nascente Cristianesimo, già gerarchicamente strutturato e con taluni suoi rappresentanti avviato a divenire strumento di potere, impersonato dal vescovo Cirillo. Si verificarono scontri violenti ed uccisioni da entrambe le parti. Ipazia, pur non occupandosi di politica, era vista come pagana e nemica, e nel 415 venne trucidata da fanatici cristiani.

Il ricordo del suo nome è vivo nella memoria dei posteri non solo per il suo martirio, ma soprattutto per la sua cultura e sapienza, attestate concordemente dalle fonti antiche.

Sinossi a cura di Cristina Rosanda

Dall’incipit del libro:

Nel marzo dell’anno 415 dopo Cristo periva in Alessandria, vittima del furor popolare, una donna rimasta celebre nella storia non solo per la sua sventura, ma per la sua bellezza e sapienza, Ippazia. Essa era figlia del matematico e astronomo Teone, membro del Museo alessandrino, il grande Istituto creato dai Tolomei, fiorente dapprima per filologi studi, poi anche per quelli di matematica, medicina, astronomia. Teone è nelle fonti antiche chiamato filosofo, benchè nulla si sappia di una sua attività propriamente filosofica: ma la matematica e l’astronomia erano, nell’epoca alessandrina, spesso considerate come una propedeutica alla filosofia. D’altronde Teone sembra essersi anche occupato di mantica e di divinazione, come fa fede il titolo di qualcuna delle sue opere.

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titolo:
Ippazia d’Alessandria
titolo per ordinamento:
Ippazia d’Alessandria
descrizione breve:
L’opera mira a ricostruire, basandosi sulle fonti dell’antichità e mettendole a confronto per giungere alla realtà storica, la figura di Ipazia, vissuta in Egitto tra IV e V secolo, nota per le sue opere di geometria, matematica e astronomia, e vittima del fanatismo religioso.
autore:
opera di riferimento:
Ippazia d'Alessandria / A. Faggi. - In Rivista d'Italia. - Roma : Tipografia dell'Unione cooperativa editrice. - Aprile 1907, p. 537-557
licenza:

data pubblicazione:
5 marzo 2024
opera elenco:
I
soggetto BISAC:
STORIA / Antica / Egitto
FILOSOFIA / Generale
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Cristina Rosanda, cristina.rosanda@gmail.com
impaginazione:
Cristina Rosanda, cristina.rosanda@gmail.com
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
Claudia Pantanetti, liberabibliotecapgt@gmail.com
revisione:
Paolo Alberti, paoloalberti@iol.it