Bruno Frank

«Diese warme, reiche Menschlichkeit, (…) diese Treue, diese Generosität, dies urbane Lächeln bei solchem Wissen um die dunkelsten und schwersten Dinge – wo finden wir es wieder?» [Questa calda, ricca umanità […], questa lealtà, questa generosità, questo sorriso cortese nonostante una tale conoscenza delle cose più buie, più dolorose, dove li ritroveremo di nuovo?]

In una lettera scritta a Liesl Frank il 30 giugno 1945, così Klaus Mann ricorda l’amico Bruno Frank dieci giorni dopo la sua morte: una commossa rievocazione della vita tormentata dello scrittore e nel contempo della sua impareggiabile grandezza nell’attraversare la tragedia collettiva mantenendo intatta la propria serena umanità.

Ludwig Marcuse, che come entrambi viveva in esilio a Beverly Hills, ci dà invece un altro ritratto, complementare, del Bruno Frank bon vivant, uomo di mondo amante della bella vita e del gioco, dotato di un umorismo che le esperienze di vita avrebbero tuttavia stemperato:

«Un elettrizzante bon vivant. Ha fornito buon umore, storie, umorismo ed educazione».

Bruno Frank nacque il 13 giugno 1887 a Stoccarda, dove il padre, di origini ebraiche, da amministratore delegato era divenuto socio della banca Gebr. Il suo percorso di studi fu piuttosto travagliato: espulso dal collegio Karls-Gymnasium, venne iscritto alla Scuola Hermann Lietz di Haubinda, che impartiva una formazione prussiana, meramente tecnica, per poi tornare a Stoccarda, all’Eberhard-Ludwigs-Gymnasium, a colmare le proprie lacune umanistiche; dopo la maturità, per sei anni studiò a Tubinga, Monaco, Strasburgo, Heidelberg, dapprima giurisprudenza, per compiacere il padre, poi filosofia, conseguendo alla fine il dottorato a Tubinga.

Da quel momento in poi si dedicò esclusivamente alla letteratura: aveva già pubblicato in precedenza racconti, saggi e liriche su riviste e nel 1905 la raccolta di poesie Aus der goldenen Schale (Dal calice d’oro); si aggiunsero nel 1912 e nel 1913 altre due raccolte, Die Schatten der Dinge (Le ombre delle cose) e Requiem, dedicata ad una giovane americana da lui amata e morta di tisi.

Venuto meno il sostegno economico del padre, il dispendioso tenore di vita e i cospicui debiti di gioco costrinsero Frank a ricorrere a prestiti di editori e conoscenti, compreso Thomas Mann, con il quale, dopo l’incontro del 1910 (il celebre romanziere era membro della giuria che gli aveva conferito un premio per il racconto Pantomima), era nata un’amicizia destinata a durare tutta la vita.

Nel 1914, benché esonerato per motivi di salute, partecipò per quattro mesi come volontario, nel ruolo di interprete, alla prima guerra mondiale. Andò poi a vivere con i suoi amati cani a Feldafing, sul lago di Starnberg, dove riuscì finalmente a raggiungere l’agiatezza grazie alla pubblicazione di romanzi, racconti e commedie come Sturm im Wasserglas (Una tempesta in un bicchier d’acqua), che, rappresentata, riscosse grande successo di pubblico. Il racconto Politische Novelle (Novella politica) fece addirittura scoppiare, nel 1928, il “caso Frank”, per il tema politico, esplicitato fin dal titolo, e per i contenuti pacifisti ed internazionalisti, in netto contrasto con le ideologie del fascismo e del nazionalsocialismo che in quegli anni si stavano affermando. La traduzione in inglese di queste e di altre sue opere procurò a Frank una fama internazionale. Nel 1924 si era sposato con Elisabeth Maria Karl Liesl (1903-1979), figlia di una delle più celebri dive degli anni Venti, Fritzi Massary, attrice e cantante di operetta di origini ebraiche.

Nel 1933, dopo l’incendio del Reichstag, da ebreo ed antinazista decise di abbandonare la Germania per spostarsi con la moglie dapprima in Svizzera, sul lago di Lugano, poi in Provenza, a Sanary-sur-Mer. Nel 1934 pubblicò il romanzo Cervantes, una biografia dell’autore del Don Chisciotte della Mancia tradotta in italiano nel 1936 da Lavinia Mazzucchetti con il titolo Cervantes: una vita più interessante d’un romanzo. Come afferma Pietro Citati nell’articolo Cervantes, una vita nell’ombra, Frank, pur disponendo di pochissimi dati biografici, ritrae in modo efficace ed attendibile il protagonista: “Poiché non conosceva tutte le notizie, Frank le inventò: ma la sua invenzione è altamente possibile e probabile.”

Dal 1935 al 1937 visse con la moglie tra Salisburgo e Londra, dove l’aveva preceduto la fama ottenuta grazie alle fortunate rappresentazioni in inglese di alcune sue commedie, e in particolare di Sturm im Wasserglas.

Nel 1937 i Frank si trasferirono a Beverly Hills, vicino a Thomas Mann come già a Monaco e a Sanary-sur-Mer, ed entrarono a far parte della comunità dei rifugiati tedeschi di Los Angeles, che annoverava i più eminenti intellettuali e artisti tedeschi sfuggiti al nazismo, come Bertolt Brecht, Heinrich Mann, Alfred Döblin, Lion Feuchtwanger (altro amico di lunga data di Frank), Theodor W. Adorno, Max Horkheimer, Fritz Lang, Marlene Dietrich, Arnold Schoenberg e Igor Stravinsky.

Qui Frank iniziò la sua collaborazione con l’industria cinematografica, lavorando, al pari di Heinrich Mann e Döblin, come sceneggiatore della Metro-Goldwyn-Mayer, ma dopo sei mesi si licenziò per proseguire autonomamente l’attività. Con la moglie partecipò all’organizzazione dell’European Film Fund, che raccoglieva fondi per supportare gli scrittori in esilio disoccupati. Nel frattempo, pubblicò nel 1939 un saggio politico, Lüge als Staatsprinzip (La menzogna come principio dello Stato), contro la dittatura nazista, e continuò a scrivere commedie, racconti e romanzi come Die Tochter (La figlia), del 1943, che sarebbe uscito in Italia, tradotto da Bruno Arzeni, nel 1952.

Alla morte di Bruno Frank, il 20 giugno 1945, Thomas Mann, suo amico fin dai tempi di Monaco, lo commemorò con queste parole:

«Un pomeriggio lo trovarono sdraiato a riposare, con le riviste sulla trapunta, una mano comodamente sotto la testa, il viso gentile e calmo – essendo morto per sempre nel sonno… Il carattere originale ed essenzialmente solare della sua natura, non offuscato dalle dure circostanze, si era finalmente affermato nel modo più personale.»

Fonti:

Note biografiche a cura di Mariella Laurenti

Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)

  • La figlia
    Romanzo
    Il romanzo si apre nella “Vienna gioconda e tollerante” del 1913, dal quale il giovane protagonista, ufficiale di cavalleria di antica nobiltà, viene strappato per volere della ricchissima zia, per sottrarlo al gioco, alle fugaci avventure amorose, ai duelli. La vicenda segue poi le tragiche vicende che sconvolsero l'Europa fino al 1939.
 
autore:
Bruno Frank
ordinamento:
Frank, Bruno
elenco:
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