Pubblicato in Napoli, presso Antonio Beltrano nel 1632, questo opuscolo offre una interpretazione astrologica dell’eruzione del Vesuvio del 15-16 dicembre 1631, una delle maggiori registrate dalla storia.
Dall’incipit del libro:
Dell’osservatione delle cose naturali e dall’esperienza d’essa nascono li veri, & certi fondamenti dell’amica ragione, d’onde poi si causano le perplessitá dell’historie, & la fama de mortali; & si come da i successi, & fatti hanno avuto origine l’antiche historie, cosí dall’esercitar la penna nel vergar le carti, si conserva a lungo tempo l’immortalitá della fama.
Che dunque maggior historia tragica, e lagrimevole puó la mia penna hoggi descrivere per documento de mortali, & per perpetuare la sua fama, che il presente incendio de nostri tempi? & ancor che de molti, & in varij tempi, l’istorie faccino mentione, ad ogni modo de tre soli e piú notabili, raggionaro io, che fù negli anni 81 di nostra redentione, il primo al tempo di Tito, nel 471 il secondo al tempo di Severo. & il presente il terzo 1631 a 15. Decembre, la notte seguente, ché veniva il Martedì; Ferdinando d’Austria imperante.


