Breve raccontino pubblicato nel 1925 sulla rivista diretta da Pitigrilli “Le grandi firme”. In poche pagine e tramite un rapido ed insolito “flirt” “ferroviario” tra Grado e Vienna, si scoprono le numerose avventure extraconiugali, già evidenti alla partenza da Grado, di una avvenente viennese.
Il compagno di viaggio, subito disponibile a corteggiare la spregiudicata signora, la aiuta a eludere il possibile controllo del marito su certe compromettenti missive e attende speranzoso a sua volta la migliore occasione…
Sinossi a cura di Paolo Alberti
Dall’incipit del libro:
Rivide la bella giovane donna in una via centrale. Era accompagnata dal marito; ciò nulla meno essa allungava e torceva, fuori del bavero di pelo candido, il collo roseo, a guisa di tortora innamorata, ogni qualvolta un uomo vestito con una certa eleganza e fornito d’un naso discreto, le passava accanto divorandola con lo sguardo.
Non è quindi da meravigliarsi se essa riconobbe immediatamente il suo compagno di viaggio, e se gli strizzò, in maniera provocante, l’occhio vellutato, approfittando del momento in cui il marito, in atto di raggiungere il marciapiede opposto, studiava angosciosamente l’itinerario meno pericoloso.
Il compagno di viaggio rispose con un sorriso significativo; poi fu sul punto di seguire la coppia, ma ne fu trattenuto dall’improvviso intimo convincimento che quella bellissima tortora gli sarebbe presto o tardi volata tra le braccia.
Frattanto, movendo verso un appuntamento in precedenza fissato con un’altra tortora sposata, si compiacque di rievocare la piacevole avventura di viaggio: probabile preludio a un prossimo idillio.
