Gabriel Urbain Fauré (Pamiers, 12 maggio 1845 – Parigi, 4 novembre 1924) è stato un compositore e organista francese. Con Debussy, Ravel e Saint-Saëns, è uno dei grandi musicisti francesi della fine del XIX secolo e dell’inizio del XX secolo.
Gabriel Fauré è figlio di Toussaint-Honoré Fauré e di Marie-Antoinette-Hélène Lalène-Laprade. Nei primi anni della sua infanzia fu affidato alle cure di una balia, dopo, all’età di nove anni, lascia la casa paterna di Pamiers e va a Parigi per studiare alla Scuola Niedermeyer, che allora preparava gli organisti di chiesa e i maestri del coro. Vi studia undici anni con diversi musicisti di primo piano, fra cui Camille Saint-Saëns che gli illustra la musica dei compositori contemporanei (Robert Schumann, Franz Liszt).
Nel 1870, Fauré si arruola nell’esercito e partecipa ai combattimenti per togliere l’assedio di Parigi durante la Guerra franco-prussiana. Durante la Comune di Parigi, si rifugia prima a Rambouillet e poi in Svizzera, dove insegna alla Scuola Niedermeyer che era stata trasferita lì. Torna a Parigi nell’ ottobre 1871 e diventa organista titolare della chiesa di Saint-Sulpice pur continuando a frequentare regolarmente il circolo di Saint-Saëns e di Pauline Garcia-Viardot. Vi incontra i principali musicisti parigini del tempo e fonda con loro la Société Nationale de Musique.
Nel 1874, Fauré smette di lavorare a Saint-Sulpice e sostituisce alla Église de la Madeleine Saint-Saëns spesso assente. Quando quest’ultimo va in pensione nel 1877, Fauré diventa maestro del coro. Nello stesso periodo si fidanza con Marianne Viardot, la figlia di Pauline, ma il fidanzamento è presto rotto da Marianne. Deluso, parte per Weimar, dove incontra Liszt, poi va a Colonia per assistere alle rappresentazioni dei Nibelunghi di Richard Wagner. Fauré ammirava Wagner, ma fu anche uno dei pochi compositori della sua generazione a non risentire del suo influsso.
Nel 1883, Fauré sposa Marie Fremiet, dalla quale ha due figli. Per mantenere la famiglia, Fauré prosegue nel suo lavoro di organista della Chiesa della Madeleine e dà lezioni private di pianoforte e d’armonia. Riesce ad avere il tempo per comporre solo in estate e con le sue composizioni non guadagna molto. In questo periodo Gabriel Fauré scrive diverse opere importanti, numerosi pezzi per pianoforte e canzoni, ma le distrugge quasi tutte dopo averle fatte eseguire, di esse conserverà solo qualche movimento per riutilizzarne i motivi.
Durante la giovinezza, Fauré era molto felice, ma la rottura del suo fidanzamento e la sua sensazione di uno scarso riconoscimento dei suoi meriti musicali lo portarono alla depressione che egli, alla moda dell’epoca, chiamava «spleen». Tuttavia, nel 1890, la fortuna gli arride. Fa un viaggio a Venezia, dove incontra degli amici e scrive diverse opere. Nel 1892, diventa ispettore dei conservatori musicali in provincia, non è costretto più a dare lezioni private a studenti dilettanti. Nel 1896 è nominato organista capo della chiesa della Madeleine e succede a Jules Massenet come professore di composizione al Conservatorio di Parigi. Insegna allora a grandi compositori come Maurice Ravel, Georges Enesco, Lili e Nadia Boulanger.
Dal 1903 al 1921, Fauré fa anche il critico musicale per Le Figaro. Nel 1905 succede a Théodore Dubois come direttore del Conservatorio di Parigi. Vi porta numerose innovazioni. La sua situazione finanziaria diviene più rosea, cresce la sua reputazione di compositore e la sua depressione è solo un lontano ricordo.
Fauré è eletto all’Institut de France nel 1909. Rompe allora con la vecchia Société Nationale de Musique. Ma il suo udito diminuisce e percepisce male le alte e le basse frequenze.
La sua responsabilità al Conservatorio, unita alla diminuzione del suo udito, fanno sì che la produzione di Fauré si riduca molto. Durante la Prima guerra mondiale, resta in Francia. Nel 1920, a 75 anni, va in pensione dal Conservatorio. Lo stesso anno riceve la Gran Croce della Legion d’onore, un’onorificenza ancora rara per un musicista. La sua salute è fragile, in parte a causa di un eccessivo consumo di tabacco. Malgrado ciò, continua a seguire i giovani compositori, in particolare i membri del gruppo dei Sei.
Gabriel Fauré morì di polmonite a Parigi nel 1924. Ricevette l’onore dei funerali di stato alla Église de la Madeleine. Le sue spoglie riposano nel Cimitero di Passy a Parigi.
Compositore prolifico, da menzionare tra le sue opere senz’altro sono il suo Requiem, l’opera Pénélope, la suite per orchestra Masques et Bergamasques (basata su musica per un dramma teatrale, o divertissement comique), e la musica per Pelléas et Mélisande. Scrisse anche musica da camera; i suoi due quartetti con pianoforte sono molto conosciuti. Altre opere di musica da camera comprendono due quintetti, due sonate per violoncello e pianoforte, due sonate per violino e pianoforte ed un certo numero di opere per pianoforte solo. È noto anche per alcune sue mélodies, quali Clair de lune, Après un rêve, Les roses d’Ispahan, En prière e alcuni cicli di mélodies, tra cui La Bonne Chanson su poesie di Verlaine.
Il suo ruolo di direttore del Conservatorio Superiore di Parigi rivela quanto fosse considerato tra i musicisti del suo tempo, in particolare per il ruolo didattico e di educatore; tra i suoi studenti troviamo Maurice Ravel, George Enescu, Lili e Nadia Boulanger.
Note biografiche tratte da Wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Gabriel_Faure
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- Ballade, Op. 19
(Versione per pianoforte e orchestra) - Élégie pour violoncelle et orchestre en ut mineur, Op. 24a
Originariamente scritto per violoncello e pianoforte, fu arrangiato per l'orchestra da Fauré nel 1895 su richiesta del direttore Édouard Colonne, che lo eseguì in prima assoluta nel 1901. - Masques et Bergamasques, Op. 112
- Mazurka in Si bemolle maggiore, Op. 32
- Pelléas et Mélisande
Direttore: Ernest Ansermet - Pelléas et Mélisande
Direttore: Charles Münch
Molto diversa dall'omonima opera di Debussy, la composizione di Fauré è incentrata sul personaggio di Mélisande. Da notare la Chanson de Mélisande, di rara esecuzione e spesso assente in molte pubblicazioni, e la Sicilienne, di ben più ampia diffusione. - Pénélope
- Quatuor avec piano, n° 1, Op. 15
- Quatuor avec piano, n° 2, Op. 45
- Requiem, Op. 48
Direttore: Ernest Ansermet - Requiem, Op. 48
Direttore: René Leibowitz
È la più nota delle sue grandi opere. Il suo obiettivo è il riposo eterno e la consolazione. - Shylock, Op. 57
Musique de scène pour la pièce d'Edmond Harancourt (extraits symphoniques)
Shylock, commedia in tre atti di Edmond Haraucourt (adattamento dal Mercante di Venezia di Shakespeare), fu presentata in anteprima a Parigi al Théâtre National de l'Odéon il 17 dicembre 1889. Fauré ne aveva scritto la musica di scena durante un'estate molto intensa: aveva posato per il suo ritratto di Sargent, aveva composto la Messa da Requiem, aveva accolto Glazunov in visita a Parigi ed era diventato padre in luglio. - Sonata per violino e pianoforte n° 1 in La maggiore, Op. 13
- Sonata per violino e pianoforte n° 2 in Mi minore, Op. 108
- Trois Romances sans paroles pour piano, Op. 17