Il terzo volume di Roma antica di Guglielmo Ferrero e Corrado Barbagallo, intitolato Ultimi splendori, decadenza e rovina, tratta del declino di Roma, della sua divisione in due imperi, dell’invasione dei barbari e della sua caduta.
In questo volume viene descritto il governo degli imperatori successivi a Nerone, da Galba (68 d. C.) alla caduta dell’Impero d’Occidente (476 d. C.).
Troppo numerosi per elencarli tutti, spiccano tra gli altri le grandi figure di Vespasiano, Traiano, Adriano, Marco Aurelio, Giuliano, Diocleziano, Costantino.
Nel corso del III secolo d. C., l’Impero romano iniziò a declinare. Le cause del declino furono molteplici, tra cui le invasioni barbariche, le crisi economiche e le guerre civili.
Nel 395 d. C., l’Impero romano fu diviso in due parti, l’Impero romano d’Occidente e l’Impero romano d’Oriente. L’Impero romano d’Occidente fu infine conquistato dai barbari nel 476 d. C., evento che viene considerato la fine dell’antica Roma.
Sinossi a cura di Claudio Paganelli
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Dall’incipit del libro:
Il nuovo imperatore si proponeva di governare all’opposto di Nerone: di rispettare le tradizioni e il senato, di spendere con parsimonia la pubblica moneta, di comandare con fermezza ma senza commettere arbitrii. Ottimi propositi, ma compito non facile in quei tempi torbidi, e per un uomo quale era Galba, vecchio e avaro, severo e piccino, violento e debole, ostinato e poco abile. Subito infatti venne in rotta con i suoi stessi partigiani. In Gallia maltrattò le città , che erano state avverse a Vindice, offendendo le legioni di Germania, che avevano domato la rivolta del nobile gallo. A questo primo affronto, ne aggiunse un altro, togliendo alle legioni della Germania superiore il loro generale, quel Virginio Rufo, cui invano le legioni avevano offerto l’impero. Con Ninfidio Sabino venne in tal discordia, che costui tentò di farsi gridare imperatore da una congiura di pretoriani. La congiura fu scoperta a tempo; Ninfidio e parecchi ufficiali perirono; ma la guardia pretoriana non fu da questo momento più sicura per lui.

