Jean Henri FabreJean-Henri-Casimir Fabre nacque nel 1823 e morì nel 1915. Fu scienziato ed umanista, celebre entomologo e scrittore appassionato della natura, ed anche poeta, in occitano ed in francese. La sua opera principale, i Ricordi entomologici, è stata tradotta in almeno quindici lingue; in Giappone fu molto apprezzata la sua opera divulgativa a livello della scuola primaria.

Di lui scrisse Jean Rostand: «Un grand savant qui pense en philosophe, voit en artiste, sent et s’exprime en poète».

Passò la prima infanzia nell’Aveyron, nella fattoria dei nonni materni, e imparò a leggere e scrivere in un fienile; ma per le difficoltà economiche della famiglia, si spostò di villaggio in villaggio. Jean Henri entrò al Collegio Reale, poi al seminario dell’Esquille a Tolosa, e per guadagnare qualcosa, fece il venditore di limoni al mercato e l’operaio nei cantieri per la costruzione della ferrovia. A 17 anni concorse per una borsa di studio alla Scuola Normale per l’insegnamento, la vinse, e ivi concluse brillantemente la sua carriera scolastica con un anno di anticipo (1842). Divenne quindi a 19 anni insegnante alla scuola primaria del Collegio di Carpentras: pubblicò nello stesso anno il suo primo libro di poesie, dimostrando una passione letteraria che lo accompagnò fino alla morte. La famiglia lo raggiunse, e si sposò nel 1844 con una istitutrice, Marie-Césarine Villard, da cui ebbe sette figli di cui tre morti nell’infanzia. Nei suoi anni di insegnamento non perdè occasione per portare la classe all’aperto, e intanto conseguì il “baccalaureat” in lettere, in matematica, e la “licence” in matematica e in fisica. Iniziò quindi le sue ricerche in entomologia.

La morte di un figlio lo spinse a cercare un lavoro meglio retribuito, senza abbandonare la poesia ed approfondendo la matematica e le osservazioni botaniche ed entomologiche. Nel 1849 si trasferì ad Ajaccio con la famiglia, come professore di fisica al Collegio Imperiale. Ai suoi interessi aggiunse la malacologia, e scrisse un trattato sulle conchiglie della Corsica, mai pubblicato. Il naturalista Moquin-Tandon, che Fabre ospitò a casa sua per un periodo di ricerca, lo convinse a dedicarsi allo studio della natura: «Laissez là vos mathématiques […]. Venez à la bête, à la plante; et si vous avez, comme il me semble, quelque ardeur dans les veines, vous trouverez qui vous écoutera». Si ammalò però di malaria, e dovette ritornare in Provenza per curarsi (1853).

Professore di fisica e chimica al Liceo di Avignone, dove rimase 18 anni, ottenne nel 1854 la “licence” in scienze naturali, che gli consentì di prepararsi per un dottorato; il suo tema di ricerca fu Recherche sur l’anatomie des organes reproducteurs et sur le développement des myriapodes. Si presentò quindi a Parigi a difendere la sua tesi nel 1855. Qui conobbe Léon Dufour, già celebre, con cui iniziò una collaborazione scientifica volta allo studio degli imenotteri e di come possano catturare le loro prede. In botanica, si interessò a come far riprodurre il tartufo nero; in chimica, studiò le proprietà della garancina, la tintura rossa di origine vegetale per le stoffe, poi abbandonata per la scoperta dei coloranti di sintesi.

Nel 1862 pubblicò il suo primo testo scolastico, Chimie Agricole; nel 1865 incontrò Louis Pasteur ed insieme cercarono di fermare una epidemia che stava distruggendo la popolazione dei bachi da seta. La sua popolarità crebbe nel tempo, fino alla consegna della Legion d’Onore nel 1869, su raccomandazione del ministro Duruy, che lo incaricò quindi di fare lezioni serali aperte al pubblico adulto, sui suoi vasti interessi naturalistici, che lo resero molto popolare allo stesso modo tra i sapienti (fu suo estimatore ed amico John Stuart Mill) e tra gli agricoltori. Fabre fu però accusato dagli ambienti clericali di aver spiegato davanti ad alcune ragazze innocenti il meccanismo della fecondazione dei fiori, e di essere quindi un pericoloso immorale e sovversivo; per questa offesa al suo onore, si dimise nel 1870 dall’insegnamento, senza neppure ricavare una pensione dai suoi 28 anni di lavoro, e fu perfino sfrattato di casa. Si trasferì quindi con la famiglia, grazie a un prestito di Stuart Mill, ad Orange in Vaucluse.

Negli anni successivi Fabre proseguì la sua attività di scrittore di testi scolastici e più in generale di libri destinati ai giovani: negli anni passati ad Orange ne pubblicò in tutto circa 80. Trovata una casa adatta a proseguire i suoi studi, e con l’aiuto del figlio adolescente Jules, riprese la ricerca in entomologia, raccogliendo il materiale che fece poi parte dei Ricordi entomologici, ed iniziò a dipingere ad acquarello. Jules morì a 16 anni nel 1877, e ciò convinse la famiglia a lasciare la casa di Orange. Con i proventi dei testi scolastici, Fabre acquistò nel 1879 una proprietà in un terreno non coltivato, l’Harmas, a Sérignan. Questa dimora divenne il luogo ideale dove dedicarsi all’osservazione degli insetti, un vero laboratorio naturalistico vivente. Rimasto vedovo nel 1885, con i figli già adulti, sposò in seconde nozze Marie-Josèphe Daudel, che aveva conosciuto come sua governante, e che aveva 42 anni meno di lui: ebbero quindi tre figli. Nello stesso periodo crollarono le vendite dei suoi testi, che secondo gli ispettori scolastici contenevano troppe allusioni spirituali per essere accettati in una scuola laica.

Fortunatamente la vincita di premi scientifici rese la situazione economica di Fabre meno negativa, e questi potè proseguire la stesura dei Ricordi entomologici, fabbricando con l’aiuto di un assistente cieco tutte le sue apparecchiature di laboratorio. I Ricordi rappresentano un’opera colossale, di oltre 4000 pagine, uscita in dieci parti tra il 1879 e il 1907, che diede origine a numerosi estratti destinati ai giovani. Solo a partire dal 1907, il prefetto di Vaucluse cominciò ad interessarsi per far avere a Fabre una rendita per i suoi meriti scientifici, mentre il suo amico e discepolo, il medico e deputato Legros, volendo farlo conoscere al mondo intero, scrisse una sua biografia illustrata. Sempre Legros organizzò una celebrazione pubblica in onore di Fabre nell’aprile del 1910, a cui presero parte le personalità culturali più celebri dell’epoca, come Henri Poincaré, Edmond Rostand, Romain Rolland, Maurice Maeterlinck. Il presidente francese Raymond Poincaré, nel 1913, nel corso di un viaggio per incontrare Frédéric Mistral, si fermò anche a portare l’omaggio della Francia a Fabre. Fabre fu anche candidato al Premio Nobel per la letteratura nel 1912 e nel 1914.

Rimasto vedovo per la seconda volta, ed assistito dalla figlia Aglaé, Fabre si spense per problemi renali all’età di 91 anni nell’ottobre del 1915.

Jean Henri Fabre fu in corrispondenza scientifica con Charles Darwin, di cui per motivi religiosi non accettò la teoria evoluzionistica; i due scienziati ebbero comunque grande stima reciproca. Victor Hugo lo chamò “l’Omero degli insetti”, e la comunità scientifica lo ritiene ancora oggi l’iniziatore degli studi di etologia animale e un punto di riferimento a proposito di osservazione degli insetti.

Lasciò oltre 700 acquarelli dedicati ai funghi del Ventoux, ritrovati casualmente nel 1955 dai nipoti, mai pubblicati durante la sua vita. Questi acquerelli sono oggi considerati opere d’arte, ed alcuni sono stati venduti all’asta da Christie’s nel 1986.

Fonti:

Note biografiche a cura di Gabriella Dodero

Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)

  • Gli ausiliari
    Racconti sugli animali utili all’agricoltura
    Con semplicità e chiarezza, da zio a nipotini, Fabre descrive gli animali utili per l’uomo, i suoi “ausiliari”, che rendono più produttivo il raccolto, distruggendone i predatori, e confuta le dicerie e superstizioni su alcuni di essi.
  • Le meraviglie dell’istinto negli insetti
    Brani scelti estratti dai Ricordi Entomologici e storie inedite della lucciola e del bruco del cavolo
    Quest’opera, nata con un preciso intento divulgativo, mostra, con linguaggio preciso e semplice, come gli animali, anche quando si tratta di organizzare la sopravvivenza della propria discendenza, sono capaci di operare in maniera straordinariamente sofisticata, guidata sempre dal loro istinto.
  • La vita degli insetti
    Brani scelti dai Ricordi entomologici
    Fabre qui racconta come avviene la preparazione della “tana” in cui gli insetti predispongono la deposizione delle uova, la loro schiusa, e la successiva alimentazione della larva prima della sua trasformazione fino all’adulto.
 
autore:
Jean Henri Fabre
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Fabre, Jean Henri
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