Il celebre naturalista francese scrisse diversi libri divulgativi basati sulle proprie osservazioni, svolte nella sua casa di campagna a Sérignan. Accanto ai Ricordi entomologici, la monumentale opera che gli diede la fama scientifica, troviamo quindi volumi più agili, come questo, che racconta, in particolare, come avviene la preparazione della “tana” in cui gli insetti predispongono la deposizione delle uova, la loro schiusa, e la successiva alimentazione della larva prima della sua trasformazione fino all’adulto. Diverse specie adottano strategie differenti, estremamente specializzate ed “ottimizzate” in base a ciò che richiederà la crescita della rispettiva prole.
Questa la genesi dell’opera, tradotta da Enrico Somaré che vi premette una sintetica biografia dell’autore. Vi ritroviamo le “storie” degli scarabei, che svolgendo la funzione di “spazzini” si procurano il cibo per sé e per la propria discendenza riutilizzando lo sterco, costruendo tane sotterranee, e appallottolando in forma di pera ciò che servirà alla schiusa dell’uovo. Ma anche gli arrotolatori di foglie, che sanno come ridurre la linfa in arrivo alle foglie affinché diventino sufficientemente “morbide” da potersi arrotolare; scorpioni ed alitti, ontofagi, geotropi e il minotauro. Ormai ottantenne, Fabre continua a porsi domande sulla vita degli insetti che “abitano” nel suo giardino, ma per rispondere alle domande gli serve spesso l’aiuto della sua famiglia, come ci racconta:
«Alla mia vista, ancora abbastanza buona per quanto molto affaticata, viene in aiuto la perspicace pupilla di tutti i miei. Se mi trovo in condizioni di continuare le mie ricerche, è a loro che lo debbo: e grazie ne siano loro rese.»
Il libro, pensato per avvicinare i giovani all’entomologia, e la cui edizione italiana è del 1927, non ha perso nulla in freschezza e riesce ancora a rendere con vivacità le “avventure” degli insetti e di chi li vuole osservare. Unica avvertenza, la lettura lontana dai pasti, perché la minuziosa descrizione dei cibi degli insetti e delle loro larve, si discosta abbastanza dalla nostra dieta abituale!
Sinossi a cura di Gabriella Dodero
Dall’incipit del libro:
LO SCARABEO SACRO
La costruzione del nido, ricovero della famiglia, è l’espressione più alta delle facoltà istintive. Ingegnoso architetto, l’uccello ce lo insegna; ancor più vario nelle sue attitudini, l’insetto ce lo ripete. Ci dice: «La maternità è la sovrana ispiratrice dell’istinto.» Preposta alla permanenza della specie, d’interesse più grave che non la conservazione degli individui, desta meravigliose previdenze nell’intelletto più sonnolento, ed è il focolare tre volte santo ove covano e poi scoppiano improvvise quelle inconcepibili luci psichiche che ci dànno il simulacro di un’infallibile ragione. Più essa si afferma, più l’istinto s’eleva.

