Dall’incipit del libro:
Tra tutte le campagne di Garibaldi quella del 1867, nell’Agro Romano, è, senza dubbio, la più bizzarra e la più singolare. Chi ebbe la fortuna di far parte, in quel tempo, del microscopico esercito condotto dal gran capitano, rammenta, anche oggi, a mente fredda, come una delle più fantastiche e sorridenti visioni, quella baraonda di gente, capitata da ogni parte d’Italia e trascinata da un solo pensiero: Andare a Roma a ogni costo; rifarsi delle busse toccate, l’anno prima, dall’Austria e farla finita col potere temporale.
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