Dall’incipit del libro:
Quarantadue giorni prima della morte di Napoleone, cioè il 24 di marzo 1821, Ypsilanti, capo dell’Eteria ellenica, proclamò a Yassy esser giunto il tempo di scacciar gli Ottomani dall’Europa. Pochi giorni dopo questa dichiarazione, scoppiò effettivamente a Patrasso la rivoluzione della Grecia moderna. La guerra dell’insurrezione ellenica durò nove anni, cioè sino al 1830. Illustri si resero in quella guerra i nomi di Ypsilanti, di Maurocordato, di Capo d’Istria, di Miaulis, di Colocotroni, dei due Botzaris. Tutto il Popolo ellenico in cumulo, uomini e donne, si mostraron degni dei loro padri; merito dei Greci moderni, ma di un occulto ordine di cose ancora, poichè l’anno 1821 (5821 massonico) nel quale l’Eteria fece scoppiare a Patrasso l’insurrezione Greca, era il ventesimo terzo anno secolare dell’anno più glorioso della Grecia antica, cioè del 3521 massonico, che fu l’anno delle battaglie delle Termopili, di Imera e di Salamina.
Memorabili furono, fra le altre vicende della guerra dell’indipendenza ellenica, le due difese di Missolungi. La prima avvenne nel 1822. Marco Botzaris, ad imitazione di Leonida, penetrò nottetempo nel campo dei Turchi assedianti, con soli 240 uomini; e dopo aver sparsa la strage fra i nemici, si fece eroicamente trucidare insieme co’ suoi compagni. Rinnovossi l’assedio di Missolungi nel 1826. Un altro Botzaris, cioè Noto Botzaris, era il comandante della città. Dopo l’estremo della resistenza penetraronvi i Turchi; ma Noto Botzaris, dando fuoco al magazzino delle polveri, fece saltar in aria sè stesso, il presidio, i Turchi e la fortezza.




