Si ringraziano la Prof.ssa Vittoria Caso e gli studenti della IV classe, a.s. 1999-2000, dell’ITC “Andrea Torrente” di Casoria per aver realizzato l’edizione elettronica del testo.
Dall’incipit del libro:
S’io v’amo al par de la mia propria vita,
donna crudel, e voi perché non date
in tanto amor al mio tormento aita?
E se invano mercé chieggio e pietate,
perch’almen con la morte quelle pene,
ch’io soffro per amarvi, non troncate?
So che remunerar non si conviene
mia fé cosí; ma quel mal, che ripara
a un maggior mal, vien riputato bene
piú d’ogni morte è la mia doglia amara,
e morir di man vostra, in questo stato,
grazia mi fia desiderata e cara.
Ma com’esser può mai che, dentro al lato
molle, il bianco gentil vostro bel petto
chiuda sí duro cor e sí spietato?
Com’esser può che quel leggiadro aspetto
voglie e pensier cosí crudi ricopra,
che ‘l servir umil prendano in dispetto?


