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Dall’incipit del libro:

L’isola di Micomar è poco nota agli Europei. I superbi navigli che tre volte all’anno compiono il giro dei due mari di Azimorra e di Gengiva, è ben raro che si accostino al porto di Carina, per sbarcarvi qualche viaggiatore. Carina, come ognun può vedere nel primo Dizionario che gli capiti tra le mani, è la capitale dell’isola. Le sue belle e candide mura di alabastro si innalzano maestose ai piedi del Monte Récor, laddove il Penémore, quel superbo fiume che all’ora del tramonto sembra ancora rosseggiare del sangue dei Polluteri trucidati dal barbaro Nabicondo, si getta fragorosamente nel mare. L’isola di Micomar, perciò appunto che pochissimi viaggiatori Europei si degnano visitarla, conserva l’impronta originale e caratteristica che aveva, due secoli or fanno, ai tempi del buon Re Vidocarta. Gli uomini vi crescono sani e vigorosi; le donne vincono in bellezza i più simpatici tipi ideati dai nostri pittori insigni. Grazie alle sane istituzioni, ai rigori delle leggi, e diciamolo pure, agli istinti ingeniti della buona razza Caldosemina, regna nell’isola una semplicità e morigeratezza di costumi che a noi, cresciuti nel brago della corruzione europea, parrebbe quasi ridicola.

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titolo:
Libro bizzarro
titolo per ordinamento:
Libro bizzarro
autore:
opera di riferimento:
"Libro bizzarro", di Antonio Ghislanzoni; collezione Biblioteca minima; A. Brigola e C. Editori; Milano, 1882
licenza:

data pubblicazione:
24 marzo 2006
opera elenco:
L
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Distributed proofreaders, http://www.pgdp.net
pubblicazione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it
Alberto Barberi, collaborare@liberliber.it
revisione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it