Dall’incipit del libro:
Cara Julca,
ho ricevuto la tua lettera dell’8, che ha dissipato tutte le nubi e tutti gli equivoci. Non dobbiamo piú parlare di «morbosità» né di altre consimili sciocchezze. Dobbiamo solo volerci bene e avere pazienza, aspettare di trovarci ancora insieme e cercare di trovare il modo di stare insieme quanto piú a lungo è possibile. Ecco la sola causa di tutto il nostro malessere, che c’induce ad approfondire, cioè a dilaniare inutilmente noi stessi, in traccia di cause recondite. Io certamente non mi ci lascerò piú prendere a questo atroce gioco. Sono tranquillo, sono sicuro, non ho piú dubbi, nessuna goccia di metallo fuso minaccia le mie tenere carni. Non sarà facile aver pazienza, ma, insomma, non creerò piú una metafisica dell’impazienza.


