Dall’incipit del libro:
Chiedi tu donde mova il disperato
Dolor che m’urge e mi dilania il verso?
Dalla terra e dal mar, dal turbinato
Aere, dal cielo luminoso e terso;
Dall’ignivomo sol, dall’increato
Bujo, dall’infinito ove sommerso
Tutto disvien, dall’eterno passato,
Dall’eterno avvenir, dall’universo;
Dai morti innumerati che in arcano
Sonno per sempre giacciono, dai vivi
Innumerati che piangono invano;
Da quest’anima mia, da questo core
Ebbro d’odio e d’amor, che il sangue a rivi
Perde e bramoso di morir non muore.



