Dall’incipit del libro:
Il riaprire l’Università agli studi nel momento solenne, in cui la patria si cimenta a maggiori destini, è alta manifestazione di energia civile. Frammezzo alle ansie, alle angosce, ai dolori, alle vivide speranze si afferma ininterrotto il culto della scienza, si vuol proseguita con ardore incessante l’educazione intellettuale delle nuove generazioni, quasi i popoli ammoniscano se stessi che niuna grande catastrofe può anche per un istante sospendere gli sforzi intesi alla conquista ed alla diffusione del sapere. E così in quest’atmosfera tempestosa e cruenta, vi ha un territorio sterminato nel quale s’impone il lavoro più tenacemente sereno; e mentre infuriano le passioni e gli odii più tristi fra le nazioni, queste s’incontrano nei campi fecondi del pensiero dottrinale e la cooperazione continua inconscia pur fra i nemici dell’oggi nella ricerca e nell’investigazione delle leggi delle cose.
Il pensiero nostro certo non si distacca dall’immane conflagrazione che da oltre un anno perturba l’umanità, e non spiacerà all’Onorevole Ministro della Pubblica Istruzione, di cui la presenza accresce l’importanza di questo convegno inaugurale dell’Università napoletana, nè sarà sgradito ai colleghi onorandi, che nei limiti modesti della mia competenza, rapidamente esamini qualche aspetto dei tanti problemi che il fenomeno della guerra presenta.

