Il testo è tratto da una copia in formato immagine presente sul sito della Facoltà di Lettere dell’Università di Torino
Dall’incipit del libro:
Sacrificavano gli Arcadi à Diana loro Dea ciascun’anno una giovane del paese; così gran tempo avanti per cessar pericoli assai più gravi; dall’oracolo consigliati. Il quale indi à non molto, ricercato del fine di tanto male, haveva loro in questa guisa risposto:
Non havrà prima fin quel che v’offende,
Che duo semi del ciel congiunga Amore,
E di Donna infedel l’antico errore
L’alta pietà d’un PASTOR FIDO ammende
Mosso da questo vaticinio Montano sacerdote della medesima Dea: si come quegli, che l’origine sua ad Ercole riferiva, procurò che fosse à Silvio unico suo figliuolo, si come solennemente fù, in matrimonio promessa Amarilli nobilissima Ninfa, & figlia altresì unica di Titiro discendente da Pane, le quali nozze tutto che instantemente i padri loro sollecitassero, non si recavano però al fine desiderato; conciofosse cosa che il giovinetto, il quale niuna maggior vaghezza haveva, che della caccia, da i pensieri amorosi lontanissimo si vivesse.


