Prima redazione del “Libro de’ Vizî e delle Virtudi”.
Si ringrazia il Prof. Giuseppe Bonghi e la Biblioteca dei Classici Italiani per averci concesso il diritto di pubblicazione.

Dall’incipit del libro:

Considerando a una stagione lo stato mio, e la mia ventura fra me medesimo esaminando, veggendomi subitamente caduto di buon luogo in malvagio stato, seguitando il lamento che fece Iobo nelle sue tribulazioni, cominciai a maladire l’ora e ‘l dí ch’io nacqui e venni in questa misera vita, e il cibo che in questo mondo m’avea nutricato e conservato. E piangendo e luttando con guai e sospiri, li quali veniano della profondità del mio petto, contra Dio fra me medesimo dissi: “ Idio onnipotente, perché mi facesti tu venire in questo misero mondo, acciò ch’io patisse cotanti dolori, e portasse cotante fatiche, e sostenesse cotante pene? Perché non mi uccidesti nel ventre della madre mia, o, incontanente ch’io nacqui, non mi desti la morte? Facestilo tu per dare di me esemplo alle genti, che neuna miseria d’uomo potesse nel mondo piú montare?
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titolo:
Libro de' Vizî e delle Virtudi
titolo per ordinamento:
Libro de' Vizî e delle Virtudi
autore:
opera di riferimento:
Bono Giamboni, Il libro de' Vizî e delle virtudi e il trattato di virtù e di vizi, a cura di Cesare Segre, Giulio Einaudi editore, Torino 1968
cura:
Cesare Segre
licenza:

data pubblicazione:
6 ottobre 1999
opera elenco:
L
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Giuseppe Prof. Bonghi, bonghi@whale.fausernet.novara.it
pubblicazione:
Alberto Barberi
revisione:
Giuseppe Prof. Bonghi, bonghi@whale.fausernet.novara.it