Il testo è stato preparato in collaborazione con Giuseppe Bonghi, responsabile del sito “Biblioteca dei Classici Italiani” (http://www.classicitaliani.it/), e con Dario Zanotti, responsabile del sito “Libretti d’opera italiani” (http://www.librettidopera.it/).
Dall’incipit del libro:
LIV.
Vi sto ben?
Vi comparisco?
Eh, che ti par? (al Servidore)
Benché nata contadina,
Non sto ben da cittadina?
Non è ver?
Oh, lo credo; non giurar.
Poco vi vuole a far che incivilisca
Donna nata fra’ boschi. Il sesso nostro
Ha un certo natural costume antico,
Che della vanità fu sempre amico;
Io non son già la prima
Che a spese d’un merlotto
Cambiasse condizion. Tante e poi tante,
Ch’erano femminacce da dozzina,
S’hanno ingrandito coll’altrui rovina.
Tutto il suo consumò per mia cagione
Il semplice Cardone; anzi non solo
Dissipò i beni sui,
Ma s’ingegnò di consumar l’altrui.
Ora ch’egli è mendico,
Processato dal Foro, e ch’è ridotto
All’ultima malora,
Sarei ben pazza a coltivarlo ancora.
Eccolo: oh com’è brutto!


